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Al Gad di Pesaro una bella trasposizione della commedia La morte di Piero da parte della Barcaccia di Verona

Al Gad di Pesaro una bella trasposizione della commedia La morte di Piero da parte della Barcaccia di Verona 

di PAOLO MONTANARI

PESARO – In programma per il Gad 2018 al teatro Rossini, un classico della commedia di Achille Campanile, il più illustre umorista della letteratura del Novecento, LA MORTE DI PIERO, che la storica compagnia di teatrale LA BARCACCIA DI VERONA, una delle compagnie pluripremiate al Gad pesarese, e che quest’anno compie 50 anni di attività, ha portato in scena con una forte ilarità, comicità e grande professionalità.

Lo spettacolo mescola sottile ironia e travolgente divertimento per mettere alla berlina i luoghi comuni, le frasi fatte, i modi di dire e gli atteggiamenti più usuali che ciascuno di noi utilizza anche nelle situazioni di singolare gravità.

A questo proposito abbiamo intervistato il regista della compagnia La Barcaccia, Roberto Puliero, che è anche uno dei protagonisti, della commedia.

  • Perchè la scelta di uno scritto di Achille Campanile?

“Perchè è un autore ironico e geniale. Il tema della morte che nella civiltà occidentale fa paura e si pensa sempre che tocchi agli altri, viene sviscerato in un caos esistenziale. Tale è anche la partecipazione alla tristezza di una dipartita, laddove il cordoglio si esprime in un florilegio di espressioni  abusate, pronto nel contempo a trasformarsi nel sollievo sorridente degli incontri e financo nella gioia di sentirsi dei sopravvissuti”.

  • Quale impostazione ha dato alla commedia?

” La commedia la racconta lungo una trama di episodi che, da realistici, appaiono poi sempre pronti ad assumere improvvisamente direzioni sorprendenti e impensate: ma quanto più l’intreccio si avvicina allo strampalato, i personaggi sono caricati al massimo, tanto più realistico appare il giudizio critico sulla superficialità di convenzioni e convenienze. In un momento in cui il linguaggio parlato appare sempre più imbastardito da contributi di ogni sorta, e addirittura messo in un angolo dalla tecnologia più invadente, lo spettacolo diventa così anche un sorridente invito a riscoprire la ricchezza smisurata delle parole che usiamo ogni giorno, tesoro prezioso talora assurdamente misconosciuto”.

  • Anche i personaggi sono popolari in questa commedia?

“Accanto al linguaggio letterario e grottesco degli scritti originari, la messinscena de LA BARCACCIA  inserisce al contempo i personaggi popolareschi del teatro più popolare, spiccioli di eredità della Commedia dell’Arte, come un ideale ponte di collegamento fra la comicità più antica e quella più moderna, accennando insieme al cabaret e al teatro di rivista, alla commedia, e alla farsa più irresistibile anche quando si diverte a lambire i confini del dramma”.

(Le foto sono di Marta Fossa)

 

 

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