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Tanta magia nella Bella Addormentata, spettacolo di danza proposto dal Nuovo Balletto di Toscana al Teatro Rossini di Pesaro

Tanta magia nella Bella Addormentata, spettacolo di danza proposto dal Nuovo Balletto di Toscana al Teatro Rossini di Pesaro

di PAOLO MONTANARI

PESARO – La Bella Addormentata, lo spettacolo di danza proposto, dalla Compagnia Nuovo Balletto di Toscana, al teatro Rossini di Pesaro, all’inaugurazione della stagione di danza 2018/19, musica di Thaikoskji e drammaturgia musicale di Francesco Sticco e regia e coreografia di Diego Tortelli, si può definire una performance psicoanalitica, che sicuramente piace ad un regista cinematografico come Marco Bellocchio.

In realtà, a parte le sequenze musicali più importanti del compositore russo, la performance non segue la logica narrativa classica sia della favola di Perrault, che del balletto classico che abbiamo visto in tante versioni, la più importante di Petipa, e definito dal genio della danza Rudolf Nureyev, il simbolo della storia della danza. In effetti come ha onestamente scritto il regista Tortelli, il sottotitolo che in realtà sarebbe il vero titolo della performance è il Risveglio. Ma di che cosa? Di qualcosa di magico? Di una ispirazione artistica che si sviluppa fino al finale essenziale che corrisponde alla morte?

Il Nuovo Balletto di Toscana, ha dimostrato per l’ennesima volta, di essere una delle presenze più importanti a livello internazionale. Il movimento dei corpi, anche nei minimi particolari, evidenziano uno studio profondo e vorrei dire michelangiolesco, dove alla gioia dei movimenti dei corpi maschili e femminili seguono anche momenti di pathos e sofferenza.

La storia di Perrault la conosciamo tutti: intrighi di corte e finalmente il principe sveglia con un bacio la bella principessa vittima di un maleficio. Ma in questa rappresentazione prevale la teoria del doppio: la realtà e la parvenza dell’immaginario. Del bianco e del rosso. Del volto e della maschera. La teoria del doppio che ritroviamo nel teatro, Pirandello docet. Ma ritroviamo anche nel cinema, soprattutto di Bellocchio, che fa dell’immaginario, una realtà che supera la vera realtà. E allora come si può seguire un balletto complesso e articolato come Bella Addormentata? Togliendosi quei ricordi ancorati all’infanzia e rivivere attraverso il megafono e il vecchio giradischi, una storia che diviene attuale.

(Le foto sono di Marta Fossa)

 

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