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Le aziende dell’autotrasporto minacciano il fermo

Le aziende dell’autotrasporto minacciano il fermo  

Le aziende dell’autotrasporto minacciano il fermo  PESARO – Per le imprese di autotrasporto il 30 giugno scorso è scaduto il primo termine per pagare le tasse. Niente di nuovo se non che i camionisti dovranno infatti pagare una penale dello 0,40% in più, per via della mancata pubblicazione degli importi delle spese non documentabili. Fatto quest’ultimo che ha impedito il rispetto della scadenza con il Fisco.

“Le deduzioni – spiega Riccardo Battisti, responsabile CNA Fita delle Marche – sono legate al recupero forfetario delle spese sostenute dagli autotrasportatori per le trasferte, in relazione ai trasporti personalmente effettuati dall’imprenditore. Un beneficio essenziale per la sopravvivenza delle migliaia d’imprese artigiane e, il suo mancato utilizzo, comporterebbe un maggior aggravio, tra IRPEF e INPS, che va dai 3mila agli 8mila euro per ogni impresa avente titolo”. Per la CNA nonostante i 70 milioni di euro già stanziati nella Legge di Bilancio 2018, e l’impegno del precedente Governo a garantire la stessa misura riconosciuta per l’anno 2017 (51 euro per ogni trasporto effettuato oltre l’ambito comunale, 17,85 euro per quelli effettuati all’interno del territorio comunale), per l’effettiva fruibilità dell’agevolazione in parola, occorre attendere la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate che ufficializza l’importo della misura. “Ma a più di due mesi dall’insediamento alla guida del dicastero dei Trasporti e dall’invio delle nostre ripetute richieste di pronta risoluzione delle problematiche contingenti (tra cui quella relativa alla ufficializzazione degli importi delle deduzioni forfettarie) – prosegue Battisti –  abbiamo dovuto purtroppo constatare la totale indifferenza del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, nei confronti del comparto dell’autotrasporto di merci”.

Per questo motivo UNATRAS, il coordinamento unitario delle principali associazioni di categoria a cui aderisce anche CNA Fita, il 4 Luglio scorso ha scritto nuovamente al ministro Toninelli manifestando una posizione unanime rispetto alla necessità, in assenza di risposte immediate, di proclamare un fermo dei servizi nazionale dell’autotrasporto in difesa delle deduzioni forfetarie e delle altre esigenze manifestate dalla categoria, tra cui:

  • la certezza delle risorse strutturali
  • il contingentamento imposto dall’Austria, in determinate giornate, al traffico dei camion in uscita dal nostro Paese
  • il ripristino della piena funzionalità del sistema delle revisioni dei mezzi presso le Motorizzazioni, a garanzia della sicurezza della circolazione
  • la ripubblicazione dei “costi minimi di sicurezza” e il rispetto dei tempi di pagamento
  • l’estensione del rinvio della fatturazione elettronica anche agli acquisti di carburante in extrarete

“La volontà di tutte le associazioni – conclude Battisti – è quella di continuare ad assumere un atteggiamento responsabile e propositivo che, in questi ultimi anni, ha sostituito alla politica di fermi ripetuti un approccio più pragmatico nel preciso intento di rappresentare autorevolmente la categoria evitando inutili esposizioni e “portando a casa” i risultati possibili attraverso i tavoli di confronto con i Governi. Per questo auspichiamo una pronta e soddisfacente risposta del ministro Toninelli che possa scongiurare l’attuazione di un dannosissimo fermo”.

Nella foto: Riccardo Battisti, responsabile Cna Fita

 

 

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