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Matteo Ricci: “Così rinasce il porto di Pesaro”

Matteo Ricci: “Così rinasce il porto di Pesaro”

PESARO – Dieci punti messi sul tavolo dal sindaco Matteo Ricci, nel masterplan del porto, davanti agli operatori riuniti nei locali del Club Nautico. «Per una visione su un porto commerciale, che prova ad essere più attrattivo anche sul lato turistico». Un crinale stretto su cui muoversi, «ma l’impostazione ci ha permesso di portare a casa, negli ultimi anni,  29 milioni intercettati dallo Stato per gli investimenti».

Il sindaco mette nel conto anche «i due milioni e 700mila di interventi in corso o appena fatti». Tra cui il lavoro sul palancolato nella darsena commerciale, l’impianto di illuminazione, la videosorveglianza e le opere a terra. La priorità principale per il futuro resta «ottenere ulteriori dragaggi. Quelli fatti in questi anni sono importanti, ma in ogni caso risultano insufficienti – puntualizza -. I tre metri e rotti della darsena commerciale non bastano: per questo, la strategia dell’Autorità di sistema, che condividiamo, prevede la realizzazione della vasca di colmata». All’altezza dell’area degli interventi attuali sul palancolato. «Il luogo più adatto per mettere i detriti in sicurezza e per intercettare fondi per un dragaggio credibile, con costi non esagerati. Anche perché, se diventa tutto rifiuto speciale, le risorse necessarie sarebbero molto più ingenti. Quell’area sarebbe vasca di colmata e difenderebbe contestualmente il porto», precisa Ricci. L’altro obiettivo di medio periodo è il piano regolatore: «Tante attività faticano ad adeguarsi all’esigenza del mercato per la mancanza di questo strumento. Finalmente sappiamo chi lo deve fare: la competenza è dell’Autorità di sistema. Che in questi giorni ci ha prospettato il 2020 come arco temporale. Sarebbe un impegno importante».

I NODI – Nel frattempo, prosegue il sindaco, «abbiamo chiesto a Capitaneria e Autorità di sistema l’utilizzo della darsena commerciale. E’ stato fatto un bando con scelta biennale. Fino al prossimo anno si avranno 36 posti per imbarcazioni da diporto nella darsena commerciale. In attesa che si sviluppi il progetto per avere più posti in futuro. Attualmente sono 36 perché una parte della darsena commerciale è area di cantiere». Ripete: «Due anni dentro cui costruire la prospettiva». Sul Cantiere Rossini: «Stanno investendo tanto, vanno avanti come i treni. Da qui a pochi mesi vedremo una parte importante delle opere. La loro attività è pienamente compatibile con l’idea del Portobello». Il sindaco infila «i fondi europei per la piccola pesca, ottenuti attraverso la Regione. Circa 250mila euro per le tre pensiline che renderanno il mercatino del pesce più stabile e dignitoso. Più i 700mila euro per la riqualificazione dell’area esterna dell’edificio Coop piccola pesca e della banchina davanti al Nautic Store. Lavori che inizieranno dall’autunno, ultimati entro i primi mesi del 2019».

RILANCIO – Capitolo ex Consorzio Agrario: «In modo pragmatico abbiamo cercato di chiudere la vicenda, evitando ulteriori contenziosi. La conferenza dei servizi si è chiusa con la possibilità di trasformazione e il rilascio del permesso di costruire ai privati. Ma non potranno costruire più dell’attuale volumetria del Consorzio, rinunciando al 30-40 per cento di aumento del Piano casa. In termini di altezza non si andrà più in alto del palazzo dietro: anzi, c’è un piano in meno rispetto al progetto originario. E’ realisticamente l’accordo tecnico che si poteva fare. Nelle condizioni date, penso sia una buona soluzione. La cosa peggiore sarebbe stata continuare a trascinarsi la partita aperta». Poi annuncia: «In attesa del resto, ho chiesto ai proprietari, intanto, di abbatterlo prima che possono. Uno sforzo in più, in termini di lotta al degrado. Da parte loro c’è la volontà». Nell’accordo, «parcheggi e viabilità sono a carico del privato». Questione che consente a Ricci di collegarsi alla ‘dividente’ demaniale: «Abbiamo dovuto definire le aree di competenza tra Capitaneria e Comune. Firmata la dividente, nei prossimi giorni potremo discutere della nuova viabilità del porto. Come per l’ipotesi del collegamento ciclopedonale tra Calata Duilio e viale Trieste». Ancora: «Con la dividente, poi, possiamo sviluppare l’idea di dare in gestione l’area verde di Calata Duilio, creando un punto ristoro e una sorta di bici grill». Nel dettaglio: «Un punto servizi, dove magari mangiare il pesce. Con uno spazio verde più pulito, curato dal gestore».

FUTURO – Su Villa Marina: «E’ di proprietà del patrimonio Inps, con il cambio normativo ora può essere venduta sul mercato, o con il progetto di Invimit legato al turismo della terza età. Un dato fondamentale perché si dà prospettiva al contenitore». Ex Amga:  «Nell’area non si costruisce più. Lo stesso Istituto superiore di sanità ci invita a togliere la previsione urbanistica: gli uffici comunali sono al lavoro. Ci faremo un grande spazio verde. Bosco o parco, in relazione al progetto di completamento della bonifica che si andrà a definire con gli altri soggetti coinvolti. In ogni caso, un luogo che tornerà a fare respirare il porto». Chiude con il ponte ciclopedonale per collegare la ciclabile di Viale Trieste a quella di Baia Flaminia: «E’ un sogno di lungo periodo. Ma può essere credibile. Insieme alla Camera di Commercio abbiamo deciso di sviluppare l’idea di fattibilità, con l’apporto di Renato Morsiani».  (f.n.)

 

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