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Pesaro si prepara ad ospitare al Teatro Rossini un’altra grande stagione di prosa

Pesaro si prepara ad ospitare al Teatro Rossini un’altra grande stagione di prosa

PESARO – Divenuta ormai una consuetudine, il Teatro Rossini di Pesaro annuncia con largo anticipo e come primo teatro delle Marche la stagione di prosa 2018/19 nata dalla collaborazione tra il Comune di Pesaro e l’AMAT. Ventotto serate di spettacolo per sette titoli, prime nazionali e residenze di allestimento animano il cartellone che prende avvio a ottobre per completarsi a marzo.

L’inaugurazione dal 4 al 7 ottobre è con Lopez e Solenghi show che vede in scena i due amatissimi mattatori al termine di una residenza di riallestimento al Teatro Rossini, insieme sul palco dopo 15 anni come due vecchi amici che si ritrovano, in uno show di cui sono interpreti ed autori, coadiuvati dalla Jazz Company del maestro Gabriele Comeglio, che esegue dal vivo la partitura musicale. Ne scaturisce una scoppiettante carrellata di voci, imitazioni, scketch, performance musicali, improvvisazioni ed interazioni col pubblico.

Il 18 ottobre debutta in prima italiana al termine di una residenza di allestimento The deep blue sea una straordinaria storia d’amore e di passione di Terence Rattingan con Luisa Ranieri diretta dalla regia di Luca Zingaretti. Lo spettacolo – in scena fino al 21 ottobre – è una riflessione su cosa un uomo o una donna sono capaci di fare per inseguire l’oggetto del loro amore. È una pièce sulle infatuazioni e gli innamoramenti che sconvolgono mente e cuore; l’amore folle che tutto travolge, a cominciare dal più elementare rispetto di se stessi.

Uno straordinario Elio è il protagonista dal 22 al 25 novembre di Spamalot, musical tra i più attesi della prossima stagione tratto da Monty Python e il Sacro Graal film-cult del più grande gruppo comico di tutti i tempi. Elio veste i panni di Re Artù e arruolerà per un’importante missione i cavalieri della tavola molto molto molto rotonda. A raccogliere la sfida dell’adattamento in italiano del musical scritto da Eric Idle e John Du Prez è Rocco Tanica grande appassionato conoscitore dell’opera dei Monty Python. La regia è stata affidata a Claudio Insegno che ha già diretto altri successi come Jersey Boys e La febbre del sabato sera. La direzione musicale è di Angelo Racz, la coreografia è affidata a Valeriano Longoni.

Valerio Binasco, regista tra i più raffinati e acuti della scena italiana, presenta dal 6 al 9 dicembre nell’interpretazione di Natalino Balasso il suo Arlecchino servitore di due padroni di Carlo Goldoni, un perfetto meccanismo comico, girandola di maschere e personaggi della commedia dell’arte, specchio di una borghesia dinamica e virtuosa che dal 1745 non smette di affascinare il pubblico. Allestito in tutto il mondo, Arlecchino è famelico, bugiardo e arraffone. Il nuovo spettacolo di Binasco lo trasforma in un’icona della nostra società: un poveraccio che sugli equivoci costruisce la sua fortuna e il suo riscatto sociale.

Alessandro Preziosi è Vincent Van Gogh, in manicomio, nell’omonimo spettacolo diretto da Alessandro Maggi al Rossini dal 10 al 13 gennaio. La pièce è una sorta di thriller psicologico attorno al tema della creatività artistica che lascia lo spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine. Il testo di Stefano Massini è vincitore del Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005 per la “scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva”.

Paola Minaccioni ed Emilio Solfrizzi diretti dalla regia di Gioele Dix sono i protagonisti dal 31 gennaio al 3 febbraio di Dietro le quinte di Florian Zeller, un grande gioco di attori che svelano con la tecnica del doppio linguaggio una verità comica, crudele e meravigliosamente patetica. Daniel invita a cena, contro il consiglio di sua moglie, Patrick suo migliore amico e la sua nuova partner Emma per la quale ha lasciato la moglie. Emma, giovane e carina provoca una tempesta negli animi dei commensali, scuotendo le loro certezze, risvegliando frustrazione, gelosia e invidia.

Un affascinante incontro fra due protagonisti assoluti del teatro italiano: Massimo Ranieri e Giancarlo Sepe, per la prima volta insieme, mettono in scena uno dei testi teatrali tra i più noti e rappresentati di sempre, Il Gabbiano di Anton Čechov al Teatro Rossini da 14 al 17 marzo. Una grande produzione, un allestimento imponente, undici attori di ottimo livello recitativo, in un nuovo e rivoluzionario adattamento di Giancarlo Sepe, per la conclusione della stagione di prosa del Teatro Rossini.

Vendita nuovi abbonamenti da venerdì 21 settembre presso biglietteria del Teatro Rossini tel. 0721 387621.

IL PROGRAMMA

04 -07 / OTT

MASSIMO LOPEZ e TULLIO SOLENGHI

LOPEZ E SOLENGHI SHOW

JAZZ COMPANY / GABRIELE COMEGLIO

[RESIDENZA DI RIALLESTIMENTO]

 

18 – 21 / OTT

LUISA RANIERI

THE DEEP BLUE SEA

TERENCE RATTINGAN

LUCA ZINGARETTI

[RESIDENZA DI ALLESTIMENTO – PRIMA NAZIONALE]

 

22 – 25 / NOV

ELIO

SPAMALOT

ERIC IDLE

JOHN DU PREZ

CLAUDIO INSEGNO

 

06 – 09 / DIC

NATALINO BALASSO

ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI

CARLO GOLDONI

VALERIO BINASCO

 

10 – 13 / GEN

ALESSANDRO PREZIOSI

VINCENT VAN GOGH

STEFANO MASSINI

ALESSANDRO MAGGI

 

31 / 01 – 03 / FEB

PAOLA MINACCIONI e EMILIO SOLFRIZZI

DIETRO LE QUINTE

FLORIAN ZELLER

GIOELE DIX

 

14 – 17 / MAR

MASSIMO RANIERI

IL GABBIANO

ANTON ČECHOV

GIANCARLO SEPE

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04 -07 / OTT

LOPEZ & SOLENGHI SHOW

[RESIDENZA DI RIALLESTIMENTO]

scritto da Massimo Lopez e Tullio Solenghi

con la Jazz Company

diretta dal M. Gabriele Comeglio

Massimo Lopez e Tullio Solenghi tornano insieme sul palco dopo 15 anni come due vecchi amici che si ritrovano, in uno Show di cui sono interpreti ed autori, coadiuvati dalla Jazz Company del maestro Gabriele Comeglio, che esegue dal vivo la partitura musicale.  Ne scaturisce una scoppiettante carrellata di voci, imitazioni, scketch, performance musicali, improvvisazioni ed interazioni col pubblico. Tra i vari cammei, l’incontro tra papa Bergoglio (Massimo) e papa Ratzinger (Tullio) in un esilarante siparietto di vita domestica, e poi i duetti musicali di Gino Paoli e Ornella Vanoni, e quello recente di Dean Martin e Frank Sinatra, che ha sbancato la puntata natalizia di Tale e Quale Show. In quasi due ore di spettacolo, Tullio e Massimo, da “vecchie volpi del palcoscenico”, si offrono alla platea con l’empatia spassosa ed emozionale del loro inconfondibile “marchio di fabbrica”.

La scintilla del ritorno insieme sul palco è scoccata proprio a Tale e Quale Show. Carlo Conti ci vide esordire con un’altra accoppiata, quella di Simon e Garfunkel e da nostro affezionato fan espresse il desiderio di volerci rivedere di nuovo in scena insieme. Da lì è partito tutto, anche se l’idea di tornare a lavorare in coppia ronzava già da tempo nelle nostre teste, agevolata dal  fatto che, abitando nello stesso condominio, la frequentazione e l’amicizia non si sono mai interrotte. In sede di scrittura e composizione del tutto, l’idea dominante è stata subito quella di riappropriarci del nostro marchio di fabbrica che ci ha contraddistinto fin dall’esordio col Trio, coniugandolo su nuovi contenuti. Ne è così scaturito un racconto scenico senza un apparente filo conduttore, un po’ a scatole cinesi, dove una semplice frase o una singola intonazione possono agevolare la scena successiva. Rispetto ai precedenti spettacoli si è poi aggiunta una consistente parte musicale, coadiuvata da cinque musicisti che sono in scena accanto a noi. Il divertimento è predominante, ma non mancano momenti di profonda emozione, come quello in cui ricordiamo Anna e l’applauso che ne scaturisce ogni sera sembra non finire mai. Anche per noi che lo viviamo dal palco rappresenta un momento magico in cui riannodiamo le fila della nostra identità. Quei dodici anni passati insieme hanno inevitabilmente scolpito po’ di ognuno di noi negli altri due, è per questo che salendo sul palco ogni sera avvertiamo la meravigliosa sensazione di portare una parte di Anna con noi. Una grande complicità in tutto questo ci viene dal nostro pubblico, che sera dopo sera ci dimostra il suo immutato affetto, con la gioia di ritrovare dei vecchi amici, quasi dei parenti ritrovati: questa è la netta sensazione che ricaviamo dai loro applausi, dalle loro risate, dalle loro emozioni.

 

18 – 21 / OTT

THE DEEP

BLUE SEA

[RESIDENZA DI ALLESTIMENTO

PRIMA NAZIONALE]

di Terence Rattingan

con Luisa Ranieri

e con Giovanni Anzaldo, Aldo Ottobrino

cast in via di definizione

regia Luca Zingaretti

produzione Zocotoco Srl

Teatro di Roma / Teatro Nazionale – Fondazione Teatro della Toscana

L’AUTORE

Sir Terence Mervyn Rattigan (10 giugno 1911 – 30 novembre 1977) è uno dei più popolari drammaturghi inglesi del XX secolo. Nasce a Londra, nel quartiere di South Kensinghton, da una famiglia di estrazione protestante. Suo nonno era Sir William Henry Rattingan; suo padre, Frank, era un diplomatico. Non stupisce, quindi, che i suoi lavori siano ambientati in quella che potremmo definire la “upper middle class”. Sir Rattingan si definiva un “omosessuale inquieto” e un outsider. Nelle sue pièce amava trattare “problemi di frustrazione sessuale, relazioni fallite e adulteri” e rappresentare un mondo di repressioni e reticenze. The deep blue sea è considerato il suo capolavoro e contiene uno dei più grandi ruoli femminili mai scritti nella drammaturgia contemporanea.

IL TESTO

The deep blue sea è una straordinaria storia d’amore e di passione; una riflessione su cosa un uomo o una donna sono capaci di fare per inseguire l’oggetto del loro amore. È una pièce sulle infatuazioni e gli innamoramenti che sconvolgono mente e cuore; l’amore folle che tutto travolge, a cominciare dal più elementare rispetto di se stessi. Cosa siamo capaci di fare per inseguire l’oggetto del nostro amore? E com’è possibile che, pur di raggiungerlo, siamo disposti a sacrificare qualunque cosa? È una storia di strade perse e ritrovate, di fatalità e indeterminatezze che risolvono, ma, soprattutto, una storia sulla casualità delle vite umane. Rattingan disegna personaggi di potenza straordinaria e forza assoluta. In mezzo a loro emerge, come una regina, la protagonista – Hester Collyer Page – che incarna l’essenza stessa della capacità di amare, resistere e rinascere delle donne.

La storia – che si svolge durante l’arco di un’unica giornata – inizia con la scoperta, da parte dei suoi vicini di appartamento, del fallito tentativo di Hester Collyer di togliersi la vita con il gas.  La donna ha lasciato il marito – facoltoso e influente giudice dell’Alta Corte – perché innamorata del giovane Freddie Page: un contadino, ex pilota della Raf, ormai dedito all’alcool. La relazione, nata sull’onda della passione e della sensualità, si è, però, andata raffreddando. Le difficoltà economiche – Freddie è da tempo disoccupato – e le differenze di età e ceto hanno logorato il rapporto, lasciando Hester sfinita e disperata. Lo shock per il tentato di suicido di Hester e la discussione che ne segue non migliorano le cose.  A complicare il tutto, nel pomeriggio, arriva la notizia che Freddie ha, finalmente, trovato lavoro come collaudatore di aerei: dovrà, però, trasferirsi in South Carolina. Alla fine della giornata, grazie all’intercessione di Mr Miller – un inquilino del palazzo, ex dottore, radiato dall’albo per ragioni sconosciute – Hester, per continuare a vivere, sarà costretta a prendere una decisione particolarmente difficile. Questi due reietti, emarginati dalla società per il loro eccesivo “amare”, si scopriranno legati da una curiosa e commovente solidarietà.

 

22 – 25 / NOV

SPAMALOT

tratto da Monty Python e il Sacro Graal

testo e liriche Eric Idle

traduzione e adattamento Rocco Tanica

musiche John Du Prez

con Elio

e con Pamela Lacerenza, Andrea Spina, Umberto Noto

Giuseppe Orsillo, Filippo Musenga, Thomas Santu, Luigi Fiorenti

regia Claudio Insegno

ensemble Michela Delle Chiaie, Greta Disabato, Federica Laganà

Maria Carlotta Noè, Simone De Rose, Daniele Romano

Alfredo Simeone, Giovanni Zummo

direzione musicale Angelo Racz

coreografia Valeriano Longoni

scene Giuliano Spinelli

costumi Lella Diaz

disegno audio Edoardo Priori

disegno luci Alin Teodor Pop

produzione Teatro Nuovo di Milano

Lo spettacolo è tratto da Monty Python e il Sacro Graal film-cult del più grande gruppo comico di tutti i tempi. Elio veste i panni di Re Artù e arruolerà per un’importante missione i cavalieri della tavola molto molto molto rotonda. A raccogliere la sfida dell’adattamento in italiano del musical scritto da Eric Idle e John Du Prez è Rocco Tanica grande appassionato conoscitore dell’opera dei Monty Python. La sua cifra comica mostra orgogliosamente l’influenza del sestetto inglese: difficile immaginare qualcuno più adatto a cui affidare questo difficile compito. “Trentaquattro anni fa vidi al cinema Monty Python, Il senso della vita – dice Tanica – e fu una folgorazione. È un onore essere stato scelto per quest’incarico”.

La regia è stata affidata a Claudio Insegno che ha già diretto altri successi come Jersey Boys e La febbre del sabato sera. La direzione musicale è di Angelo Racz, la coreografia è affidata a Valeriano Longoni.

L’ingresso di Elio nel cast completa il quadro e rende questa produzione italiana di Spamalot un evento eccezionale, certamente uno degli spettacoli teatrali più attesi e richiesti della stagione 2018/19.

Elio torna al musical e sceglie di farlo confrontandosi con coloro che sono sempre stati uno dei principali punti di riferimento suoi e di Elio e le Storie Tese. Ricorda infatti Elio “Anch’io trentaquattro anni fa vidi “Il senso della vita”, ma a differenza di Rocco l’unica conseguenza fu che persi le chiavi della macchina, una 127 blu che oltretutto non era veramente mia, ma di mia mamma. Tornai il giorno dopo nel parcheggio e fortunatamente le ritrovai”.

In quarant’anni anni nessuno aveva mai osato mettere in scena i Monty Python, con la loro comicità surreale e testi pieni di riferimenti e giochi verbali spesso intraducibili o difficilmente comprensibili per un pubblico non anglosassone.

IL MUSICAL

Spamalot è un musical realizzato da Eric Idle, membro dei Monty Python e proprio da Monty Python e il Sacro Graal del 1974 trae le sue origini.

L’adattamento teatrale avvenne dopo trent’anni dall’uscita del film. Spamalot, infatti, debuttò a Chicago nel 2004 con grandissima accoglienza di pubblico e di critica. Ha vinto ben 3 Tony Award tra le 14 candidature, tra cui quello al miglior musical della stagione 2004–2005.

Spamalot è un viaggio parodia all’interno del mondo di Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda alla ricerca del sacro Graal e nel fare questo ironizza sullo stesso mondo dei musical e dello show-business in generale.

Il musical non era stato mai adattato in Italia, per tutti i fan dei Monty Python sarà un appuntamento da non perdere, e per tutti coloro che non li conoscono sarà una perfetta occasione per entrare in questo divertentissimo mondo.

MONTY PYTHON

Sono stati un gruppo comico britannico, attivo principalmente dal 1969 al 1983 e costituito da Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle,  Terry Jones e Michael Palin. La comicità dei Monty Python è caratterizzata da un umorismo sottile e raffinato che ironizzava sulla società contemporanea. Tra i loro più grandi successi c’è il Monty Python’s Flying Circus, l’innovativa e fortunata serie comica trasmessa dalla BBC tra il 1969 e il 1974. Gli sketch erano presentati a “flusso di coscienza” e lo stile dei Monty Python era unico. Utilizzavano tutte le tecniche comiche senza soluzione di continuità: molte delle loro trovate sono generalmente etichettate come demenziali; in realtà si tratta di miscele di tecniche del comico classiche, che hanno maggior efficacia sullo spettatore perché ognuna compare in un contesto comico imprevisto. In Italia sono conosciuti principalmente per i film Monty Python – Il senso della vita (The Meaning of Life), vincitore del Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes nel 1983, e Brian di Nazareth (Life of Brian) del 1979, una feroce satira sulla religione, distribuito in Italia solo nel 1991.

CURIOSITÀ

CURIOSITÀ 1 Lo “spam”, termine presente all’interno del titolo dell’opera, è una carne in scatola protagonista di uno sketch del Monty Python Flying Circus. Tutto quello che veniva proposto ai due protagonisti dello sketch, avventori di un locale era continuamente, assiduamente, insistentemente a base di “spam”.

Da lì lo “spam” è diventato anche il termine usato per definire le e-mail indesiderate e non gradite.

CURIOSITÀ 2 Il 1 luglio 2014 il gruppo si riunì per uno nuovo show “One down, five to go” (Fuori uno, ne rimangono cinque) un titolo dedicato a Graham Chapman, scomparso nel 1989. I 14.500 biglietti vennero venduti in soli 43 secondi. In realtà erano già segretamente previste delle repliche, tanto che lo spettacolo restò in scena per due settimane a dispetto di chi aveva comprato i biglietti a peso d’oro credendolo un evento unico, per esempio Tanica, che ancora oggi vuole indietro i soldi.

CURIOSITÀ 3 Il film Monty Python e Sacro Graal fu in parte finanziato grazie alle vendite dell’album dei Pink Floyd “The Dark Side of the Moon”; i quattro Floyd erano grandi fan dei Monty Python, e spesso interrompevano le session di registrazione per vedere il loro lo show televisivo, “The Flying Circus”.

 

06 – 09 /DIC

ARLECCHINO SERVITORE

DI DUE PADRONI

di Carlo Goldoni

con Natalino Balasso

e cast in via di definizione

regia Valerio Binasco

produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale

Allestito in tutto il mondo, Arlecchino è famelico, bugiardo e arraffone. Il nuovo spettacolo di Binasco lo trasforma in un’icona della nostra società: un poveraccio che sugli equivoci costruisce la sua fortuna e il suo riscatto sociale.

Valerio Binasco privilegia da tempo la scelta di testi corali e di forte impatto, creando spettacoli che proiettano gli spettatori in una dimensione giocosa e leggera, costruita come un set cinematografico: sintesi, unità di azione, e, soprattutto, di suspense sono gli elementi intorno ai quali ruota il congegno teatrale. Quasi imprescindibile quindi il suo incontro con Arlecchino servitore di due padroni, un perfetto meccanismo comico, girandola di maschere e personaggi della commedia dell’arte, specchio di una borghesia dinamica e virtuosa, celebrazione dell’intraprendenza femminile e dell’amore romantico, ma soprattutto commedia che dal 1745 non smette di affascinare il pubblico.

Così come per le regie shakespeariane, Binasco in Goldoni individua la possibilità di fare un viaggio nel tempo, di tornare alle origini del teatro italiano, alla grande tradizione comica. Arlecchino offre anche la possibilità di ricreare un ensemble attorale che riscopra il mondo della compagnia dell’arte, fatta di trame sottili, di abilità nell’improvvisare, in uno spettacolo sempre diverso replica dopo replica. Una festa teatrale che celebra la potenza del teatro, la poesia di Carlo Goldoni, ma soprattutto mette in mostra i talenti di chi sale, ogni sera, sulle tavole del palcoscenico. “Come aveva capito benissimo Fassbinder, e come sostiene con acutezza Roberto Alonge, Goldoni è un autore moderno, con lampi di vera contemporaneità”, scriveva Binasco a proposito de Il Bugiardo, messo in scena con la Popular Shakespeare Kompany.

 

10 – 13 / GEN

VINCENT

VAN GOGH

l’odore assordante

del bianco

di Stefano Massini

testo vincitore del Premio Tondelli Riccione Teatro 2005

con Alessandro Preziosi

e con Francesco Biscione

Massimo Nicolini, Roberto Manzi

Alessio Genchi, Vincenzo Zampa

regia Alessandro Maggi

scene e costumi Marta Crisolini Malatesta

disegno luci Valerio Tiberi e Andrea Burgaretta

musiche Giacomo Vezzani

supervisione artistica Alessandro Preziosi

coproduzione Khora.teatro, TSA – Teatro Stabile d’Abruzzo

in collaborazione con Festival dei due mondi – Spoleto

Le austere pareti di una stanza del manicomio di Saint Paul. Come può vivere un grande pittore in un luogo dove non c’è altro colore che il bianco? È il 1889 e l’unico desiderio di Vincent è uscire da quelle mura, la sua prima speranza è riposta nell’inaspettata visita del fratello Theo che ha dovuto prendere quattro treni e persino un carretto per andarlo a trovare. Attraverso l’imprevedibile metafora del temporaneo isolamento di Vincent Van Gogh in manicomio, interpretato da Alessandro Preziosi, lo spettacolo è una sorta di thriller psicologico attorno al tema della creatività artistica che lascia lo spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine. Il testo vincitore del Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005 per la “scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva” (dalla motivazione della giuria) firmato da Stefano Massini con la sua drammaturgia asciutta ma ricca di spunti poetici, offre considerevoli opportunità di riflessione sul rapporto tra le arti e sul ruolo dell’artista nella società contemporanea.

Sospensione, labilità, confine. Sono questi i luoghi, accidentati e mobili, suggeriti dalla traiettoria, indotti dallo scavo. Soggetti interni di difficile identificazione, collocati nel complesso meccanismo dell’organicità della mente umana. Offerti e denudati dalla puntuale dinamicità e dalla concretezza del testo, aprono strade a potenziali orizzonti di ricerca. La scrittura di Massini, limpida, squisitamente intrinseca e tagliente, nella sua galoppante tensione narrativa, offre evidentemente la possibilità di questa indagine. Il serrato e tuttavia andante dialogo tra Van Gogh – internato nel manicomio di Saint Paul de Manson – e suo fratello Theo, propone non soltanto un oggettivo grandangolo sulla vicenda umana dell’artista, ma piuttosto ne rivela uno stadio sommerso. Lo spettacolo è aperto contrappunto all’incalzante partita dialogica. Sottinteso. Latente. Van Gogh, assoggettato e fortuitamente piegato dalla sua stessa dinamica cerebrale incarnata da Alessandro Preziosi, si lascia vivere già presente al suo disturbo. È nella stanza di un manicomio che ci appare. Nella devastante neutralità di un vuoto.

Alessandro Maggi

 

31 / GEN – 03 / FEB

DIETRO

LE QUINTE

di Florian Zeller

con Paola Minaccioni, Emilio Solfrizzi

regia Gioele Dix

uno spettacolo prodotto da Roberto Toni

per ErreTiTeatro30

Daniel invita a cena, contro il consiglio di sua moglie, Patrick suo migliore amico e la sua nuova partner Emma per la quale ha lasciato la moglie. Emma, giovane e carina provoca una tempesta negli animi dei commensali, scuotendo le loro certezze, risvegliando frustrazione, gelosia e invidia.

L’originalità di Dietro le quinte sta nel fatto che il pubblico è testimone dei pensieri dei personaggi che parlano in disparte. Grande gioco di attori che svelano con la tecnica del doppio linguaggio una verità comica, crudele e meravigliosamente patetica.

Il testo è stato portato in scena, nel gennaio 2016, al Théâtre De Paris, con Daniel Auteil nel ruolo di protagonista e regista.

 

14 – 17 / MAR

IL GABBIANO

di Anton Čechov

adattamento e regia Giancarlo Sepe

con Massimo Ranieri

produzione Diana Oris

Un affascinante incontro fra due protagonisti assoluti del teatro italiano, Massimo Ranieri e Giancarlo Sepe, che per la prima volta insieme metteranno in scena uno dei testi teatrali tra i più noti e rappresentati di sempre: Il Gabbiano di Anton Čechov. Una grande produzione, un allestimento imponente, undici attori di ottimo livello recitativo, in un nuovo e rivoluzionario adattamento di Giancarlo Sepe. La storia di Treplev, scrittore incompreso, del suo amore per Nina, il suo rapporto di odio/amore con la madre Irina, una anziana e famosa attrice, e poi tutti gli altri splendidi personaggi con le loro intense storie scritte magistralmente dal giovane Čechov, rivivranno in questo originale spettacolo. Una pietra miliare del teatro mondiale in una inedita grande edizione!

 

RINNOVO ABBONAMENTI

da giovedì 6 a domenica 16 settembre

diritto di prelazione riservato agli abbonati della passata stagione teatrale

[con conferma turno e posto]

mercoledì 19 e giovedì 20 settembre

diritto di prelazione riservato agli abbonati della passata stagione teatrale

[con possibilità di cambio turno e posto]

NUOVI ABBONAMENTI

da venerdì 21 settembre

BIGLIETTERIA TEATRO ROSSINI

durante la campagna abbonamenti

biglietteria [Piazzale Lazzarini tel. 0721 387621] tutti i giorni con orario 10 – 13 e 17 – 19.30

ABBONAMENTO PROSA [ 7 SPETTACOLI]

settore A                        € 175                    ridotto oltre 65 anni                € 154

ridotto fino a 29 anni               € 105

ridotto fino a 19 anni               €  91

settore B                        € 147                    ridotto fino a 29 anni               €  98

ridotto fino a 19 anni               €  84

settore C                        € 119          ridotto fino a 29 anni               €  91

ridotto fino a 19 anni               €  77

settore D                        €  98           ridotto fino a 29 anni               €  63

settore E                        €  70

VENDITA BIGLIETTI

da sabato 29 settembre vendita biglietti per tutti gli spettacoli

BIGLIETTERIA TEATRO ROSSINI

da sabato 29 settembre a domenica 7 ottobre tutti i giorni con orario 10 – 13 e 17 – 19.30

da mercoledì 10 ottobre la biglietteria è aperta dal mercoledì al sabato dalle ore 17 alle ore 19.30

nei giorni di spettacolo feriali è aperta con orario 10- 13 e dalle 17 ad inizio rappresentazione

la domenica di spettacolo è aperta con orario 10- 13 e dalle 16 ad inizio rappresentazione

BIGLIETTI PROSA

settore A                        €  27           ridotto oltre 65 anni                €  24

ridotto fino a 29 anni               €  21

ridotto fino a 19 anni               €  17

settore B                        €  24           ridotto fino a 29 anni               €  19

ridotto fino a 19 anni               €  15

settore C                        €  20           ridotto fino a 29 anni               €  17

ridotto fino a 19 anni               €  14

settore D                        €  16           ridotto fino a 29 anni               €  12

settore E                        €  10

loggione                         €  7,50

PAGAMENTI

abbonamenti e biglietti possono essere pagati per contanti, con carta di credito e bancomat

VENDITA ON-LINE

una parte dei posti disponibili viene messa in vendita on-line, l’acquisto si può effettuare visitando i siti: www.amatmarche.net, www.vivaticket.it, www.teatridipesaro.it. L’acquisto on-line comporta un aggravio del costo del biglietto in favore del gestore del servizio.

INIZIO SPETTACOLI

feriali ore 21

domenica ore 17

INFORMAZIONI

Teatro Rossini tel. 0721 387620 | www.teatridipesaro.it

AMAT tel. 071 2072439 | www.amatmarche.net

 

 


 

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