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A Pesaro confronti continui sull’antifascismo, presenti molti giovani

A Pesaro confronti continui sull’antifascismo, presenti molti giovani

di PAOLO MONTANARI

PESARO – Un fine settimana in nome della cultura, del confronto con i giovani e del dibattito sull’antifascismo oggi a Pesaro, promosso dal Partito democratico e in particolare dai circoli Centro e Porto Soria. Il ministro Marco Minniti si è incontrato al bar Carla, vicino alla Pescheria con i giovani del Pd, per un confronto chiaro sui significati di libertà, onestà, sicurezza. E’ poi arrivato anche il ministro Dario Franceschini in visita alla biblioteca San Giovanni che insieme a Minniti sono intervenuti alla manifestazione svoltasi al Centro Pescheria, per un confronto e bilancio politico in vista delle prossime elezioni politiche. Ma certamente il momento più forte da un punto di vista politico, con il coinvolgimento di molti giovani presenti al dibattito, si è svolto nel salone nobile di palazzo Gradari, sul tema Antifascismo oggi, promosso dai circoli Centro e Porto Soria del Pd di Pesaro. Presenti i due segretari di  circolo, Storoni e Marinucci, che hanno portato i loro saluti. i relatori, Francesco Del Bianco, vice presidente provinciale dell’Anpi,  e in comunicazione skype, Anna Martina Ortolani, giovane del circolo centro del Pd di Macerata, che nella recente dimostrazione contro l’antifascismo ricevette, un colpo di pistola, che per fortuna non la colpì. Anna Martina Ortolani ha poi commentato la manifestazione di domenica,che si è svolta pacificamente con la presenza di 30 sindaci oltre a quello di Macerata sul valore dell’Antifascismo.

I lavori sono stati coordinati dal giornalista Paolo Montanari. Il fascismo oggi non è quello di ieri, ha esordito Montanari. Non sono le teste rasate o gruppi populistici o nazionalistici che rappresentano il fascismo, ma solo un malessere che colpisce fasce delle nuove generazioni. Quindi non si può parlare di fascismo e antifascismo della Sinistra e Destra storica, ma di situazioni politico-sociali trasversali. E il Pd in questa campagna elettorale è il bersaglio sul fascismo e l’antifascismo. da sinistra perché è al potere e a Destra perché è accusato di sostenere gli immigrati. Anna Martina Ortolani, ha chiaramente espresso l’idea di sostegno e solidarietà al sindaco di Macerata che non si era presentato alla prima manifestazione, affermando che non si era nascosto, ma aveva seguito una scelta istituzionale rispettando il ruolo politico e di governo del Pd.

Per Francesco Del Bianco, i gruppetti fascisti sono il braccio armato delle forze politiche sovraniste e nazionaliste e dobbiamo schierarci con l’Europa e le sue democrazie e isolare il governo polacco. Il giornalista Paolo Montanari ha sottolineato che parlare di antifascismo significa soprattutto fare tesoro del bagaglio storico che possediamo. L’antifascismo non si può limitare solo alla resistenza partigiana, perché è il sentimento comune che l’ha fatto nascere e vincere. Il partito del Pd è antifascista oggi perché si rende conto dei mutamenti politici in atto ed occorre opporsi con tutte le forze non solo a tutti i fascismi ancora latenti nella nostra società, ma anche a tutto ciò che può portare al fascismo, evitando le confusioni demagogiche di sovrapposizione.

Sembrano lontani i tempi in cui Norberto Bobbio pubblicò il saggio “Destra e Sinistra – Ragioni e significati di una distinzione politica (Donzelli editore 2009). Eppure Bobbio con quelle riflessioni fu profetico perché Destra e Sinistra, sono parole chiave nel nostro linguaggio politico e stanno sperimentando una sorte e una contrastata fortuna nella confusione generale che si sta creando. Mai come oggi. la tradizionale distinzione del campo politico viene da più parti contestata, in quanto contrapposizione che avrebbe ormai fatto il suo tempo. Oggi i fatti di Macerata hanno risollevato anche i contrasti sul passato: il valore e il significato delle foibe, del ricordo, della shoah, in un attuale contesto sempre più diviso non da un punto di vista ideologico (scomparse insieme alle utopie). Oggi manca quella seria dialettica intellettuale degli anni Novanta.

Già oggi qualcuno si stupisce che la Costituzione repubblicana vieti la ricostituzione del partito fascista e, se è per questo, anche le discriminazioni basate sulla razza. Fascismo e Antifascismo sono diventati problemi di comunicazione e non sono considerati fatti storici che le nuove generazioni dovrebbero conoscere.

(Le foto sono di Luca Storoni)

 

 

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