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Dopo lo stop forzato dei Tir la Cna-Fita valuta la richiesta di risarcimento danni

Dopo lo stop forzato dei Tir la Cna-Fita valuta la richiesta di risarcimento danni

PESARO – Una vera e propria limitazione alla libera circolazione delle merci ed uno stop forzato nella consegna di generi di prima necessità. Le nostre imprese con centinaia di mezzi – dice il presidente di CNA Fita di Pesaro e Urbino, Luciano Barattini – sono state costrette a fermarsi per più di 24 ore nonostante per tutta la giornata di lunedì e buona parte di martedì mattina non si fossero verificate precipitazioni nevose da Pesaro in sù e senza peraltro fosse segnalata nessuna emergenza verso nord”.

“Il divieto di transito su autostrade, strade statali e provinciali per i mezzi pesanti, in vista dell’allerta meteo della Protezione civile dei giorni scorsi – prosegue Barattini – non ha tenuto conto delle situazioni locali, imponendo uno stop generalizzato anche dove questo non era necessario. A Pesaro si sono ritrovati così nei piazzali centinaia di mezzi pesanti con gli autisti costretti per oltre 24 ore nelle loro cabine con temperature esterne sotto lo zero. Una situazione paradossale che, solo per il senso di responsabilità della categoria, non è sfociato in atti di intemperanza”.

La cosa grave – secondo CNA-FITA non sono tanto i provvedimenti dei Prefetti ma l’atteggiamento di Società Autostrade, che – ancora una volta – scarica sulle collettività, la propria inefficienza e mancanza di responsabilità. Non possono essere delle deboli nevicate ad impedire il transito dei mezzi pesanti in A/14.   Oltretutto, essendo professionisti della strada, i nostri autotrasportatori hanno tutte le dotazioni necessarie (pneumatici invernali e catene), per poter viaggiare in sicurezza”.

Secondo CNA Fita questo blocco forzato del trasporto merci ha provocato non solo l’ennesimo danno per le imprese sulle quali puntuali si scarica la cronica carenza di infrastrutture, ma ha già causato la scomparsa di molti generi alimentari dagli scaffali degli esercizi commerciali e l’aumento del prezzo del carburante. Manovre speculative causate soprattutto per una poco efficiente gestione della società autostrade che, in vista di anche minime precipitazioni nevose, anziché provvedere a una rapida messa in sicurezza dell’arteria (con mezzi spargisale), preferisce bloccare le arterie ai mezzi pesanti provocando così la paralisi del trasporto merci.

“A questo punto – conclude Barattini – l’autotrasporto ha diritto ad un risarcimento danni come avviene per altri settori (ad esempio per l’agricoltura in caso di danni per maltempo e calamità naturali). CNA Fita di Pesaro e Urbino, come altre CNA in Italia ha, inoltre, intenzione di verificare con i propri legali una richiesta per risarcimento danni per i fermi macchina da inoltrare innanzitutto a Società autostrade e al Ministero dei trasporti”.

 

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