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Una grande Olga Georgieva nel ruolo di Madama Butterfly ha conquistato il pubblico del Teatro Regina di Cattolica

Una grande Olga Georgieva nel ruolo di Madama Butterfly ha conquistato il pubblico del Teatro Regina di Cattolica

di PAOLO MONTANARI

CATTOLICA – Madama Butterfly insieme a Boheme e Tosca, è la trilogia romantica pucciniana per eccellenza. ma se le ultime due opere sono universalmente conosciute e rappresentate per Butterlfly il discorso è più complesso e nasce da un sonoro fiasco per la prima dell’opera.

Immaginiamo la scena di Illica, il librettista dell’opera che si reca nello studio di Puccini, addolorato e triste e prima di parlare, il compositore con l’ennesima sigaretta nella bocca estrae un articolo del Corriere della Sera e rivolgendosi al suo librettista sottolinea: “Ha letto?” e continua: “Io ricordo la prima di Boheme a Torino. L’opera che subito dopo doveva trionfare su tutte le scene e diventare la più cara alla folla, allora fu scarsamente applaudita, e per la stessa ragione per la quale Butterfly iersera non riuscì a vincere la sua battaglia.

Anche la Boheme parve allora rifatta colle stesse melodie , con gli stessi effetti strumentali della Manon. Perché non potrebbe ripetersi per la Butterfly   il caso della Boheme? ” Partendo da questo dilemma angosciante Puccini era deciso a cancellare la sua Butterlfy, ormai rinnegata,condannata ma felice. Poi la farfalla giapponese si rigenerò e nacque un gioiello, un giglio infranto, tanto che registi del secolo scorso, utilizzarono la sua figura, di Butterfly, per creare il simbolo dell’innocenza, della purezza, dell’amore assluto, temi già utilizzati da Puccini e nel grande film di Griffith appunto Giglio infranto con Lilian Gisch.

Allora di fronte alla bellezza interpretativa e alle straordinarie capacità vocali a cui abbiamo assistito ed emotivamente partecipato nel ruolo di Butterfly al teatro Regina di Cattolica, da parte del soprano Olga Georgieva, ci poniamo un interrogativo: quanto è moderno il ruolo di Cio cio san, la giovane giapponesina, in un mondo fatto di falsità, compromessi, violenze e femminicidi come ha detto, per la prima volta papa Francesco al termine del suo viaggio rivoluzionario in Sud America? Si Butterfly è tremendamente attuale e Olga Georgieva è entrata nel ruolo in maniera profonda, emotivamente e con una vocalità appassionata, dove i forti e piani si sono alternati in un sincronismo musicale perfetto.

L’opera ha avuto una regia intelligente dal soprano-regista Julija Samsonova-Khayet, che nell’essenzialità scenografica, ha rispettato la simbologia orientale, deturpata da quella occidentale, per un amore falso e ambiguo dell’altro interprete di valore, Samuele Simoncini nel ruolo di Pinkerton. Da sottolineare la bella interpretazione di Asami Fuji in Suzuki, soprano giapponese, che meglio di ogni altro è entrata nello spirito religioso e ritualistico del suo Paese. da evidenziare il ruolo severo ma anche commosso di Daniele Girometti in Sharpless, ruoli molto confacenti con il baritono romagnolo, dove dall’austerità scaturisce il rimorso, come nel suo ruolo più bello, quel Giorgio Germont di Traviata.

Una nota positiva, ma non è certo una scoperta artistica per la sua lunga esperienza professionale, quella della accattivante e spumeggiante interpretazione di Goro da parte del tenore Patrizio Saudelli, che oltre a muoversi in scena perfettamente, ha dato vita ad un ruolo complesso, legato agli antichi riti asiatici e l’apertura ad un occidente, in questo caso falso e che causa la morte di Butterfly e sottrae un figlio, non per caso chiamato “Dolore”, nell’interpretazione innocente di Ambra Girometti, alla madre. Buona l’esecuzione orchestrale dell’Orchestra raffaello diretta dal giovane e bravo maestro Daniele Rossi.

Anche il coro Filarmonico di Pesaro diretto dal maestro Roberto Renili, ha contribuito a rendere piacevole una serata in omaggio alla grande musica.

 

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