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Il sindaco Matteo Ricci: “Non ho la smania di fare il parlamentare” Poi spiega come sta cambiando (in meglio) Pesaro

Il sindaco Matteo Ricci: “Non ho la smania di fare il parlamentare” Poi spiega come sta cambiando (in meglio) Pesaro

In Pescheria tre anni e mezzo dopo: dai lavori pubblici alla vicenda CasaPound, primo cittadino a tutto campo

Il sindaco Matteo Ricci: “Non ho la smania di fare il parlamentare” Poi spiega come sta cambiando (in meglio) Pesaro

Il sindaco Matteo Ricci: “Non ho la smania di fare il parlamentare” Poi spiega come sta cambiando (in meglio) Pesaro

Il sindaco Matteo Ricci: “Non ho la smania di fare il parlamentare” Poi spiega come sta cambiando (in meglio) Pesaro

Il sindaco Matteo Ricci: “Non ho la smania di fare il parlamentare” Poi spiega come sta cambiando (in meglio) Pesaro

PESARO – «Elezioni? Ad oggi i sindaci sono incompatibili e non credo che cambierà la legge. Ma non ho certo la smania di fare il parlamentare. Non me ne frega niente, mi interessa solo fare contare la città, rafforzarci nel prossimo passaggio nazionale, perché ne abbiamo bisogno. Il punto è questo. E’ chiaro che poi sono in una squadra, ma posso fare il sindaco e la politica nazionale allo stesso tempo». Lo ha detto Matteo Ricci in Pescheria, rispondendo al capocronista del Carlino Pesaro Luigi Luminati.

«Lunedì sarò a Roma per firmare con il premier Gentiloni la convenzione del bando periferie. Non era nel programma di mandato, ma portiamo a casa 11 milioni e 200mila euro a bilancio nel 2018 per riqualificare via dell’Acquedotto e l’area intorno alla stazione. Gli uffici sono al lavoro per gli esecutivi e fare le gare. Nel giro di due o tre anni da retrobottega a zona di centralità: al posto del degrado porteremo vita». Sulla piscina Pentathlon: «Il nove gennaio l’apertura con il presidente del Coni Giovanni Malagò, che ci ha dato una mano. Il primo tuffo sarà di Filippo Magnini. Con la mediazione abbiamo evitato l’incompiuta. La federazione Pentathlon aveva previsto l’apertura a settembre. Ma poi ha ragionato a lungo sulla gestione, che alla fine sarà in forma diretta».

CANTIERI – Sui lavori pubblici: «Io sindaco che ha scardinato il patto di stabilità? E’ il risultato più importante che abbiamo ottenuto. Avere 40 milioni di avanzo era inutile senza che potesse essere speso, ora abbiamo riempito la città di cantieri e investimenti. Aggredendo il tema, con la norma scritta tra Pesaro e Roma. Ritardi sui lavori? Vorrei sempre fare le cose ‘l’altro ieri’. Ma se il vecchio palas aprirà come auditorium ristrutturato sei mesi prima o sei mesi dopo, alla fine interessa solo gli addetti ai lavori. L’importante è avere sbloccato la situazione trovando i soldi». Riassume: «Nel 2016 abbiamo liberato 30 milioni per gli investimenti. Altri 15 nel 2017 e 10-12 milioni saranno quelli nel 2018. Più gli extra: oltre al bando periferie, la nuova questura (sei milioni e 200mila), il campo da rugby via Cipe (un milione) e tanti altri. Alcuni lavori saranno completati nel mandato, altri a cavallo con il prossimo. Meno buche, più ciclabili, più scuole sistemate e una struttura nuova (via Lamarmora, ndr), interventi sugli impianti sportivi. C’è molto fuori dal programma». Quindi: «Mai come in questi anni c’è stato un rapporto così forte tra città e governo. ‘Pesaro nazionale’ non è ambizione del sindaco ma esigenza della città». Sulla strategia: «A mio avviso sta dando buoni risultati. Cose che non rifarei? Forse non perderei il tempo che si è perso dietro la fondazione Pesaro Cultura. Un vespaio per un’operazione di razionalizzazione. Col senno di poi avrei detto di fare diversamente. Così come per il caso del Piano spiaggia in relazione alla spiaggia per i cani. Ma faccio fatica a trovare temi dove non siamo andati avanti come volevamo. In tanti si sono dovuti ricredere su molte riforme. Come sull’Unione dei Comuni di 140mila abitanti o sulla società unica di servizi, dove ora entrerà anche Riccione».

EQUILIBRI –  Sul sindaco ‘decisionista’: «Serve concertazione ma anche capacità di decidere. Altrimenti la città non la smuovi». Esempi: «Il bilancio, documento principale, è stato sempre approvato consultando in via preventiva le parti sociali. Ma solamente con la concertazione non si sarebbero tolte le auto davanti ai Musei Civici o al Conservatorio, in una città che vuole investire in cultura. Serve equilibrio tra le due dimensioni». Vivacità e dintorni: «Non è deregulation ma azione di sicurezza. I ragazzi, specie nelle sere d’estate, restano a Pesaro e si muovono in bici. Quanto vale la riduzione dei morti nelle strade al sabato sera?  Vivacità non significa casino, ma città più sicura e attrattiva». Chiusura domenicale negozi: «C’è una legge equilibrata, che prevede un numero determinato di aperture nelle domeniche. E’ un  buon compromesso tra le esigenze di chi vuole riposarsi e quelle dei consumatori».

NODI – Vicenda CasaPound: «Con loro ho tenuto lo stesso atteggiamento che ho avuto con Forza Nuova quando ero in Provincia. Del fatto non ho dato notizia io, l’hanno fatto loro. La vicenda si era chiusa sul lato burocratico: c’è stato un falso nella presentazione della richiesta per la sala. E’ la strategia di CasaPound, che cerca Comuni governati dal centrosinistra e manda avanti questioni sociali. Si è parlato di un disabile apolitico che voleva presentare un libro. E’ un militante di CasaPound, che utilizzava la presentazione legittima di un suo libro, per promuovere CasaPound. La loro tattica? Se ci concedono la sala, diciamo che siamo riconosciuti anche a Pesaro come forza politica. Se non ce la danno, facciamo i martiri perché hanno respinto un disabile. Il tema della disabilità è ancora più grave: un’operazione vigliacca. Siamo una città che investe milioni per l’handicap e dove in giunta comunale c’è una persona portatore di handicap. E’ un’organizzazione violenta che si ispira al fascismo. ma nella città di De Sabbata e Fastigi non ci sono sale pubbliche per chi vuole tornare al fascismo.  L’Italia è una repubblica democratica e antifascista. Il problema è giuridico. Questa forza politica è dichiaratamente neofascista ma nello statuto c’è scritto altro».

Il sindaco ricorda i fondi in arrivo sul San Bartolo («sei milioni e 200mila euro dall’accordo ministero dell’Ambiente-Regione, promessa mantenuta»), il riconoscimento Unesco di ‘città della musica’ e la spinta sul 150esimo di Rossini: «Abbiamo davanti a noi un anno importante. I dati sul turismo sono incoraggianti: resta molto da fare, ma siamo sulla strada giusta. Anche sugli alberghi stiamo facendo la nostra parte con ordinanze antidegrado e incentivi». Infine: «I concerti estivi al Benelli? Ci riproveremo. Abbiamo speso due milioni nello stadio per la Vis e anche per ospitare eventi, quando lo sport è fermo». (f.n.)

 

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