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Paolo Landi: “La riqualificazione del lungomare Nord di Ancona rappresenta il riscatto della politica”

Paolo Landi: “La riqualificazione del lungomare Nord di Ancona rappresenta il riscatto della politica”

di FRANCESCO FERRONI

ANCONA – Si fa un gran parlare, alla vigilia della visita del ministro Graziano Delrio, della riqualificazione del lungomare Nord di Ancona che si sposa con il progetto dell’ultimo miglio della nuova   viabilità di accesso al porto e la rettifica della ferrovia.

Giovedì apporranno la loro firma sul documento, alla presenza  del ministro Graziano Delrio, il rappresentante del Ministero delle Infrastrutture, il presidente della Regione Marche, Luca Cerisicoli, il sindaco Valeria Mancinelli e l’amministratore delegato di RFI.   Proprio RFI fungerà  da soggetto attuatore e stazione appaltante per l’intera operazione che prevede oltre alla realizzazione del lungomare Nord,  lo spostamento della ferrovia ma anche un’azione  di difesa della costa, condizione indispensabile, insieme all’interramento del materiale d’escavo del porto, per la realizzazione del tutto. Parallelamente sarà creato anche un nuovo imbocco per il porticciolo di  Marina Dorica.

Queste le  fasi e i costi:

realizzazione della scogliera a protezione della linea ferroviaria,  scogliera esterna lato mare e pennello – imboccatura Marina Dorica 18.8 milioni di euro a carico di RFI con la Regione Marche che contribuisce a questa somma con 2,8milioni di euro  provenienti da fondi europei.

Sono 12 i milioni stimati per le operazioni di escavo e interramento a cura dell’Autorità di sistema  Portuale. Inoltre, impostazione, sottofondo per una nuova sede ferroviaria e rettifica velocizzazione della linea per 11 milioni e mezzo.

La tempistica:

Prima fase: prevede progettazione autorizzazione primo semestre 2018; bando aggiudicazione secondo semestre 2018; esecuzione lavori entro secondo semestre 2020.

la fase di escavo e interramento –  progettazioni autorizzazioni entro fine 2018

la valutazione ambientale sarà effettuata dalla Autorità portuale di sistema.

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Alla vigilia della firma affrontiamo la questione con l’ingegner Paolo Landi, esperto urbanista e collaboratore del nostro giornale che, tra l’altro, ha affrontato in più occasioni questa delicata questione.

Ingegnere, si tratta di un buon progetto?

Rappresenta un riscatto della politica che aveva creduto fino a non troppo tempo fa al progetto folle dell’uscita Oovest

Tu avevi capito subito che non funzionava?

Già dalle prime presentazione degli  elaborati si intuiva che il progetto non aveva gambe per auto sostenersi per i costi eccessivi e non era assolutamente funzionale

Comunque questa uscita a Nord non sa un po’ si ripiego?

Assolutamente no, è decisamente funzionale e più economica e crea una buona sinergia con il riprofilamento costiero della frana e una buona riqualificazione urbana, tuttavia presenta anche dei limiti.

Quali sarebbero?

Una progettualità orfana di una più ampia visione strategica e fatta a compartimenti stagni. Ed è un vero peccato perché nessuno si è ancora accorto delle straordinarie potenzialità che gode il nostro territorio e servirebbe la volontà di un confronto costante tra tutte le pubbliche amministrazioni e i comuni per redigere un condiviso piano strategico, con particolare riferimento alla piattaforma logistica, per una revisione su scala ampia delle modalità del trasporto merci e della mobilità.

Ci puoi fare, a tal proposito, degli esempi?

Ne potrei citare una infinità anche perché per pura passione mi pongo di fronte a problematiche che invece dovrebbero  essere di altri  e non so quante pagine servirebbero ad elencarli tutti, ciò nonostante vorrei suggerire, rimanendo in tema, una proposta da me elaborata che sopperisce al progetto ufficiale in gran parte condiviso,  all’insufficiente allacciamento tra l’ultimo miglio e l’autostrada, che si vorrebbe affidare alla variante della Statale 16, da ampliare con la realizzazione di un nuovo casello autostradale che andrebbe a immettersi sul nuovo tratto per il porto, dietro l’ospedale regionale, da finanziarsi dalla società autostrade che rientrerà dei costi attraverso i normali pedaggi. Un’altra diversificazione è rappresentata dal mantenimento di un asse stradale a se stante per il porto, che non interferisce con altri flussi di viabilità, pur garantendo la funzione scambiatrice con ogni altra direttrice intersecata e che attraversa la Flaminia e la ferrovia in sovrappasso, procedendo poi fino al porto in parallelo agli altri due assi.

infine due idee sul riprofilamento con la scogliera a 250 metri circa che potrebbe definire un campo di canottaggio regolamentare, anche per gare internazionali, e un’aviosuperficie per idrovolanti che potrebbero creare nuove rotte turistiche verso le coste e le isole dell’altra sponda dell’Adriatico.

(L’illustrazione riporta le ipotesi illustrate dall’ingegner Paolo Landi)

 

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