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Con Miseria e nobiltà di Eduardo Scarpetta al Teatro Rossini di Pesaro si è conclusa la rassegna del Gad

Con Miseria e nobiltà di Eduardo Scarpetta al Teatro Rossini di Pesaro si è conclusa la rassegna del Gad

di PAOLO MONTANARI

PESARO – Un finale di allegria e di sottile ironia ha chiuso i battenti delle opere in concorso del Festival d’arte drammatica di Pesaro al Teatro Rossini. Infatti la compagnia teatrale Masaniello di Torino, un cast di attori non professionisti di origine napoletana trapiantati da molti anni nella capitale dell’automobile italiana, hanno portato in scena Miseria e nobiltà di Eduardo Scarpetta, per la regia di Alfonso Rinaldi.

La commedia è nota per la riduzione cinematografica diretta da Mario Mattioli con un grande Totò. Si narra della povertà napoletana che s’ingegna per tirare a campare. Un cast di attori veramente bravi, che sono riusciti a far divertire il numeroso pubblico al Rossini, e allo stesso tempo ad essere padroni della gestualità e di un dialetto che è lingua parlata.

Due famiglie convivono sotto lo stesso misero tetto e stremate dalla fame,su invito di un giovane rampollo della nobiltà napoletana, si prestano ad inscenare, al meglio la parte dei famigliari del giovane blasonato, perché non mangiavano da tanti giorni, nel comico tentativo di convincere il padre di una bella ragazza, un ricco ex cuoco, ad acconsentirne le nozze.

Miseria e nobiltà è piena di equivoci, finzioni e intrighi,elementi tipici della commedia dell’arte. Una comicità si ma spesso amara che fa da sfondo al tema della povertà, la miseria vera che non è solo quella di riempire la pancia ma anche i valori umani

 

(Le foto sono di Marta Fossa e Riccardo Cecchini)

 

 

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