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La vice presidente della Regione, Anna Casini, chiama “gentaccia” due terremotate di Arquata. Lei si difende: “Sono stata verbalmente aggredita con battute ingenerose e ironiche”

La vice presidente della Regione, Anna Casini, chiama “gentaccia” due terremotate di Arquata. Lei si difende: “Sono stata verbalmente aggredita con battute ingenerose e ironiche”

La vice presidente della Regione, Anna Casini, chiama “gentaccia” due terremotate di Arquata. Lei si difende: “Sono stata verbalmente aggredita con battute ingenerose e ironiche”ANCONA – Non c’è pace per gli esponenti del Pd delle Marche. Questa volta a finire al centro della polemica è la vice presidente della Giunta regionale Anna Casini. L’episodio che l’ha vista protagonista è avvenuto martedì mattina, in Regione.

Durante una pausa del Consiglio regionale ci sarebbe stato un incontro, abbastanza “caldo” – con uno scambio di accuse – tra la vice presidente e due signore di Arquata del Tronto, una delle cittadine maggiormente colpite dal terremoto del 24 agosto 2016.

“Allontanate questa gentaccia”, avrebbe detto la vice presidente Casini, riferendosi alle due donne. “Sono stata aggredita”, si è invece difesa la Casini.

L’accusa alla vice presidente della Regione parte da un post apparso sulla pagina Facebook del Comitato civico indipendente Con Arquata, per Arquata in cui viene raccontato come martedì 1 agosto le due signore, Maria Luisa Fiori ed Eleonora Tiliacos, si fossero recate in Consiglio regionale per seguire il dibattito sulla legge 156, che dovrebbe velocizzare le procedure burocratiche necessarie alla ricostruzione.

“Ecco qui i fatti, in sintesi”, è scritto nel post del Comitato Con Arquata, per Arquata. “Niente di epico, niente di troppo importante. Una situazione strana, di amarezza, soprattutto per Maria Luisa Fiori, che oltre ad essere consigliera del comitato è terremotata al 100% e quando andrà nelle SAE avrà vista sulla sua prima e unica casa distrutta.

“Maria Luisa ed Eleonora hanno voluto seguire la seduta perché si parlava della legge 156, quella che dovrebbe portare semplificazione amministrativa nella ricostruzione, dal punto di vista edilizio in senso stretto; la legge è stata approvata, dopo lungo dibattito in cui sono emerse critiche e perplessità da parte dell’opposizione, con proposte di emendamenti (in parte poi bocciati) soprattutto da parte dei consiglieri Sandro Bisonni (Gruppo Misto) e Giuseppe Giorgini (Movimento 5 Stelle).

“Nel corso del dibattito, Giorgini ha richiamato l’attenzione sul fatto che in sei giorni la legge era stata presentata e ora andava a votazione, senza poter permettere una più accurata valutazione da parte dei gruppi consiliari e una qualche partecipazione pubblica alla decisione.

“La vicepresidente della Regione Marche, Anna Casini, ribatteva che tutti i comitati di cittadini del cratere erano stati informati dando parere favorevole al provvedimento. Al che Giorgini ha replicato che tra il pubblico erano presenti rappresentanti di comitati ignari della sostanza della legge in discussione. Anna Casini ha guardato verso il pubblico in alto, con aria interrogativa e dubbiosa. “Abbiamo allora alzato la mano, per farci individuare”, affermano le due signore di Arquata. La Casini, rivolta a Eleonora, ha domandato: “Lei è residente?”. Consapevole che il pubblico non ha diritto di parola, e per non intralciare la discussione che nel frattempo stava riprendendo, Eleonora non ha risposto alla domanda.

“Dopo la votazione sulla legge 156, l’assemblea si è sciolta per una pausa (era ormai ora di pranzo), prima di riprendere la discussione degli altri punti all’ordine del giorno.
“Camminando nei corridoi dirette al bar per prendere un caffè prima di rimettersi in viaggio verso Ascoli – si legge sempre nel post del Comitato Con Arquata, per Arquata -, Maria Luisa ed Eleonora hanno visto, a una trentina di metri di distanza, la vice presidente Anna Casini che dialogava con il consigliere Giorgini. Si sono fermate a distanza, perché già la domanda rivolta in aula dalla vice presidente faceva presagire polemiche che intendevano evitare.

“Con sorpresa – si legge sempre nel post – abbiamo visto la vice presidente muoversi verso di loro; le ha salutate e poi ha ripetuto la sua domanda ad Eleonora, che ha precisato di non essere residente ma solo originaria di Arquata, e indicando come residente Maria Luisa.

“Maria Luisa, con tono pacato e sorridendo, ha detto testualmente: “Sono nata, cresciuta e pasciuta nel principato di Arquata, quello che voi avete un po’ dimenticato”. La vice presidente ha detto: “Sì, a lei la conosco. E perché vi avremmo dimenticati?”. Al che Maria Luisa ha risposto: “Non ha visto come stiamo ancora messi, a un anno dal terremoto?”.
“A queste parole la Casini ha cambiato tono, interrompendo Maria Luisa. Rivolta a Giorgini, rimasto qualche metro distante, e girando le spalle a Maria Luisa, ha detto ad alta voce: “Questa gente tenetevela voi”.
Mentre Maria Luisa sbalordita ha ribattuto che non c’è alcun bisogno di essere gestiti da nessuno, la vice presidente rivolgendosi alla sorveglianza ha ordinato: “Allontanate questa gentaccia”. Come se due persone venute ad assistere a una seduta consiliare, come prevede la legge, e in particolare una terremotata di Arquata del Tronto, fossero presenze inquinanti, sgradevoli e sgradite. “Gentaccia”.
“Questa – si legge sempre nel post del Comitato Con Arquata, per Arquata – è la cronaca dei fatti, tal quale, suffragabile da molte testimonianze. Qua finisce, in fondo non ci si aspettava di essere amati per aver lanciato la petizione sulla ciclabile; ma non ci aspettavamo un tentativo di umiliazione a freddo.
“La nostra presenza è stata discreta, civile, come deve essere. Rispettiamo le istituzioni, conosciamo le regole di comportamento. Noi le conosciamo, ve lo assicuriamo”.

Ovviamente, su questa incrtesciosa vicenda, registriamo anche la replica della vice presidente della Giunta regionale, Anna Casini, apparsa sulla sua pagina Facebook.

“Mi trovo a dovermi difendere da un’accusa – scrive Anna Casini –  che mi rappresenta come una politica lontana dalla realtà e soprattutto supponente nei confronti dei terremotati, di cui invece ben conosco il disagio e di cui posso capire la frustrazione. Mentre ero in Consiglio Regionale sono stata chiamata da un collega consigliere che mi ha chiesto di uscire a salutare due sue ospiti di Arquata. Sono uscita con piacere contenta anche di aver approvato una norma che semplificherà le procedure urbanistiche, norma scritta in base alle esigenze dei cittadini, dei sindaci e dei tecnici. Appena arrivata mi è stato detto che le signore lamentavano il mancato coinvolgimento nella stesura della norma e quando mi sono avvicinata le signore mi hanno verbalmente aggredita con battute ingenerose e ironiche soprattutto quando ho chiesto loro se fossero residenti ad Arquata. Sentendomi minacciata, peraltro in un luogo istituzionale, ho chiesto che le signore venissero allontanate.

“Ho vissuto direttamente il terremoto ad Accumuli il 24 agosto e dal 24 agosto ho sentito il dovere non solo Istituzionale di lavorare ogni giorno inclusi sabato e domenica per le zone terremotate e se molte risorse sono state ottenute è anche per merito della mia tenacia. Sono stata ad Arquata il 24 agosto all’alba e ci sono rimasta per settimane, ci sono stata (può confermarlo Angelo Lavia) con la Salaria chiusa e con due metri di neve, ci sono stata alla consegna dei lavori delle platee di Pescara con i vigili del fuoco che spalavano la neve e ho seguito i lavori per aprire la slavina che aveva bloccato diverse persone a Colle, ero domenica pomeriggio a Spelonga a controllare i lavori delle Sae.

“Convinta dell’importanza di una critica costruttiva nei confronti dell’operato delle istituzioni, credo tuttavia che sia lecito difendersi – conclude la vice presidente della Giunta regionale, Anna Casini – quando si diventa bersaglio di insulti ingiustificati”.

 

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