ECONOMIAIN PRIMO PIANOMARCHE

Sabatini e Gregorini guideranno la Cna Marche anche nei prossimi quattro anni

Sabatini e Gregorini guideranno la Cna Marche anche nei prossimi quattro anni

Sabatini e Gregorini guideranno la Cna Marche anche nei prossimi quattro anni

ANCONA – Gino Sabatini sarà il presidente della Cna Marche anche per i prossimi quattro anni. Lo ha nominato l’assemblea elettiva regionale. Con lui, a guidare l’associazione artigiana ci sarà Otello Gregorini, confermato alla segreteria della confederazione. Della presidenza faranno parte Maurizio Paradisi, Alberto Barilari,  Luigi Passaretti, Giorgio Ligliani, Paolo Silenzi.  Con 17 mila piccoli imprenditori e 18 mila pensionati artigiani associati, 400 dipendenti e 60 sedi diffuse capillarmente su tutto il territorio regionale, la Cna è una delle più importanti organizzazioni di categoria delle Marche. Un’interlocutore e un punto di riferimento per la Regione, per il mondo del credito, per le rappresentanze sociali e sindacali.

“Siamo orgogliosi” ha affermato Sabatini “di rappresentare da 70 anni, gli artigiani e i piccoli imprenditori delle Marche, forze vitali e propulsive che costituiscono gran parte della struttura produttiva della nostra regione e ne garantiscono coesione e tenuta sociale. I prossimi anni devono essere quelli della ripresa e gli artigiani e le piccole imprese delle Marche si candidano ad essere il motore dell’economia regionale e i principali attori dell’innovazione.”

La Cna Marche ha presentato ai suoi interlocutori istituzionali quelle che, secondo l’associazione artigiana saranno le priorità per costruire, insieme, le Marche del 2020.

“Occorre partire dal fatto che la nostra regione” ha precisato Gregorini “ ha una  percentuale di imprese manifatturiere del  12,9 per cento rispetto ad una media nazionale del 9,6 per cento. Per loro servono interventi mirati e tempestivi di tipo fiscale e creditizio. In particolare chiediamo di privilegiare le piccole imprese nella destinazione delle risorse europee, una drastica riduzione del peso fiscale sulle imprese, un forte sostegno ai Confidi per il credito agli artigiani, la semplificazione della burocrazia”.

I numeri della Cna Marche:

17 mila imprese associate;

18 mila pensionati artigiani associati;

60 sedi,

400 dipendenti

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LA TAVOLA ROTONDA

Ne hanno discusso all’assemblea elettiva dell’associazione artigiana il segretario nazionale Cna Silvestrini, il vicepresidente della Commissione Finanze della Camera Pertrini, il presidente della Regione Ceriscioli, il rettore dell’università Politecnica delle Marche Longhi, il presidente regionale Cna Sabatini

CNA E LE IMPRESE, IL FUTURO AL LAVORO

Istituzioni, università e imprese insieme per costruire le Marche e l’Italia del 2020

Sabatini e Gregorini guideranno la Cna Marche anche nei prossimi quattro anni

I ritardi e le eccellenze. I punti di forza e le debolezze. I meriti e le colpe. Una fotografia della nostra regione e del Paese  puntuale, quella che è stata presentata dal direttore del Centro Studi Cna Marche Giovanni Dini in occasione dell’assemblea elettiva quadriennale dell’associazione. A discuterne esponenti delle istituzioni, dell’università e delle imprese in una tavola rotonda all’Istao, moderata dal giornalista Franco Elisei.

I ritardi. Solo l’1,25 per cento della popolazione residente ha la banda ultra larga contro una media nazionale del 2,36 per cento. Ancora. Si spende poco in ricerca e sviluppo. Solo lo 0,9 per cento del Pil rispetto all’1,4 dell’Italia. Inoltre le imprese marchigiane hanno solo il 2,4 per cento di addetti nei settori high – tech. In Italia siamo al 3,8 per cento di addetti  nei settori ad alta tecnologia.

“Su ricerca e digitalizzazione” ha affermato il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Sauro Longhi,  “l’Italia è in ritardo e le Marche sono più indietro dell’Italia. A creare valore è la condivisione della conoscenza. Per questo la Politecnica ha creato ‘Contamination Lab”, uno spazio dove far incontrare studenti e imprese”.

E poi i ritardi nella ricostruzione post sisma, con il presidente della Cna Marche Gino Sabatini che ha chiesto alla Regione e al Governo “il coinvolgimento delle imprese locali, che da sempre operano in quelle zone e ne conoscono caratteristiche e necessità”.

Le colpe. Quelle della cattiva politica. “Di una visione oligarchica del potere che si sta affermando in tutto il mondo e che noi combattiamo” ha affermato il segretario nazionale della Cna Sergio Silvestrini. “In questi anni” ha precisato è prevalsa anche in Italia la logica del capo che parla con il cittadino superando rappresentanze e corpi intermedi. E sulle imprese grava un peso di 70 adempimesti fiscali all’anno con una burocrazia che costa il 2 per cento del Pil. E’ giunto il momento di tornare alla politica del consenso e della condivisione. La Cna lo sta facendo. Nelle assemblee elettive abbiamo incontrato 60 mila imprenditori in tutta Italia e costruito con  loro il percorso da compiere nei prossimi quattro anni, coniugando gli interessi delle imprese con il bene comune. Perché noi siamo una grande forza sociale.”

I meriti. Quelli della buona politica. Il vicepresidente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati Paolo Petrini ha ricordato “l’impegno per la detraibilità dalle tasse dell’Imu sui capannoni e gli immobili strumentali, la rottamazione delle cartelle esattoriali, con la rinuncia ad incassare 348 miliardi per non pignorare abitazioni e laboratori.” Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha annunciato “l’aumento da 12 a 21 milioni dei fondi per favorire l’aggregazione dei Confidi per il credito agli artigiani.”

Le eccellenze. Le imprese creative e culturali marchigiane, ha ricordato Dini, producono il 6 per cento del valore aggiunto regionale, una percentuale inferiore solo a quelle di Lazio e Lombardia. Un sistema, quello delle imprese culturali e creative che incide per il 51,1 per cento sulla spesa turistica. Solo in Friuli fanno meglio con il 51,6 per cento.

Le debolezze. Nelle Marche, ha affermato Dini, il valore aggiunto per unità di lavoro è di 57 mila euro e in Italia di 71 mila euro mentre l’Emilia Romagna arriva a 74 mila euro. Negli ultimi sette anni il numero degli occupati è sceso del 7 per cento rispetto ad un calo nazionale dell’1 per cento.

I punti di forza. Secondo l’ultimo rapporto Bes (Benessere Equo e Sostenibile), i marchigiani vivono più a lungo e sono più in buona salute del resto del Paese. Subiamo meno reati ed abbiamo meno degrado sociale ed una migliore qualità dei servizi.

Nelle foto: i partecipanti alla tavola rotonda; Gregorini e Sabatini; la nuova Presidenza di Cna Marche

 

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