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PESARO / Una raffinata serata di musica nell’affascinante cornice di Villa Berloni

PESARO / Una raffinata serata di musica nell’affascinante cornice di Villa Berloni

PESARO / Una grande serata di musica nell’affascinante cornice di Villa Berloni PESARO / Una grande serata di musica nell’affascinante cornice di Villa Berloni PESARO / Una grande serata di musica nell’affascinante cornice di Villa Berloni PESARO / Una grande serata di musica nell’affascinante cornice di Villa Berloni PESARO / Una grande serata di musica nell’affascinante cornice di Villa Berloni PESARO / Una grande serata di musica nell’affascinante cornice di Villa Berloni PESARO / Una grande serata di musica nell’affascinante cornice di Villa Berloni

di PAOLO MONTANARI

PESARO – La raffinatezza, la cultura musicale, la storia e cultura del luogo, sono stati i tre elementi che hanno caratterizzato il prezioso concerto tenuto dal Coro Jubilate di Candelara diretto dal maestro Willem Peerik e i solisti dell’ensemble la flora insieme all’interessante live video-art di Massimo Ottoni. Il tutto in un iter rinascimentale, in cui la musica aveva un ruolo fondamentale soprattutto nella cultura cortense.

L’evento  è inserito nel festival di musica antica Musicae Amoeni Loci 2017, direttore artistico Willem Peerik, anche noto clavicembalista, di cui ha dato una edotta dimostrazione nel complesso e meraviglioso concerto che si è svolto nella cornice di Villa Almerici, oggi Villa Berloni.

Protagonisti il coro Jubilate diretto dallo stesso maestro olandese Peerik accompagnati dai solisti dell’Ensemble La flora e arricchiti dal live video-art di Massimo Ottoni.

Un concerto omaggio al grande Claudio Monteverdi di cui quest’anno si celebrano i 500 anni dalla nascita. Un programma per palati raffinati, ma che in ogni caso, per l’iter in cui si è svolto, da un lato della villa, aperta al primo piano per una visita, alla parte laterale della chiesa interna al complesso della villa e infine all’anfiteatro.

E in una sera magica, dove ancora si vivevano e sentivano i rumori della notte rosa, il concerto Monteverdi 1567/2017 è stato come un’ oasi di pace, una serata in alternativa al chiasso e a situazioni anche di poco buon gusto.

Il festival Amoeni Loci, ha sottolineato il direttore artistico Willem Peerik, quest’anno è dedicato a Monteverdi, nelle sue sedi itineranti. Il programma è stato molto bello e tramite l’ambientazione e la musica i numerosi spettatori, molti pesaresi, sono saliti in collina, per uno spettacolo unico che rimarrà nella storia della musica pesarese, regionale e nazionale. Scrive nel suo monumentale saggio su Monteverdi, Paolo Fabbri, il nome di Monteverdi, dopo la sua morte rimase presente nel mondo musicale. Nel 1651 a Napoli venne rappresentata La coronatione di Poppea, con il titolo Nerone. Ma non solo l’Italia, anche in Francia l’opera di Monteverdi ebbe una certa fortuna: il maestro di cappella reale francese Thomas Gobert, citava nel 1646, alcuni madrigali composti da Monteverdi come esempio dell’amatissima “maniere italienne”, e di cui si apprezzava la ricerca e l’esplorazione che essi compiono di molte belle consonanze e dissonanze e il compositore Heinrich Schutz che nella prefazione della sua composizione Symphoniarum sacrarum secunda pars (1647), evidenziava i debiti non solo di riconscienza ma anche di  insegnamento musicale all’autore dei Madrigali guerrieri et amorosi. Poi vi fu un declino, soprattutto in Italia del madrigale, mentre questa tradizione si mantenne viva nell’area centrale europea e in Inghilterra.

Ma nonostante tutto Monteverdi, fu ed è uno dei compositori del Cinquecento, più eseguiti al mondo, soprattutto per le qualità di espressivo monodista, specie in sede teatrale. “Il combattimento di Tancredi e Clorinda”, rientra in questo genere di teatro musicale, e villa Almerici per questo motivo, ha permesso questa splendida scenografia. E la musica di Monteverdi legata alla polifonia tardo cinquecentesca si sviluppò in luoghi architettonicamente, dove spazio e tempo sono armonici. Ambienti che avevano coltivato un tipo di madrigale destinato a raffinati intenditori, che potevano avere delle licenze interpretative rispetto alle rigorose regole classiche.

Anche nel concerto diretto da  Willem Peerik, vi è stata una serio rispetto alla partitura monteverdiana, che ebbe come punto di riferimento costante, il mondo poetico degli “affetti”. Con l’apertura a nuove tecniche,Monteverdi si allontanò dal madrigale tradizionale, e anche il pubblco si allontanò da lui, prediligendo il Monteverdi sacro, che sarà il tema del concerto del 16 luglio nell’ambito del Festival Amoeni Loci, nel cortile del castello di Gradara, con Lia Serafini, Umbra lucis ensemble in collaborazione con il festival Umbra lucis. Anche gli scherzi musicali e il ballo delle ingrate, sono rientrate in questa operazione metateatrale, dove vi è lo stretto connubio fra musica e ambiente.

 

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