Natura e artificio in bianco e nero, in mostra a Pesaro le opere di Guido Armeni
Natura e artificio in bianco e nero, in mostra a Pesaro le opere di Guido Armeni
PESARO – La scelta di un tema sacro, come la bellezza della natura e della vita degli alberi, costituisce la prima rivelazione della capacità di Guido Armeni di proporre un tema, come quello del sacro, con un linguaggio moderno. Ed ecco la mostra antologica Seeing things in “black&white”. L’artista espone a Pesaro circa 20 opere dipinte di recente negli spazi dell’Hotel Alexander museum, dal 19 maggio al 2 giugno. Frutto di una sperimentazione continua di forme, tecniche e materiali, il lavoro dello scultore e pittore anconetano, per usare le sue stesse parole è “un percorso di trasfigurazione della materia in immagine virtualizzata e futurista”. Nell’esposizione, inoltre, si potrà vedere la scultura Yin ([ín]) e Yang ([jǎŋ]) che ha ottenuto il premio “InOpera 2010-Sulle grandi orme di Matteo Ricci”, a Palazzo Buonaccorsi di Macerata, consegnato da Antonio Paolucci. Le opere hanno una grande energia perché riescono a fare dialogare le sculture con lo spazio scenico dell’albergo, moderno e accogliente, con la sintesi formale e dinamica della scultura futurista di Armeni. L’opera ha cavità, rilievi e pieni e vuoti che generano discontinuità fatta di frequenti e repentini passaggi dalla luce all’ombra del giorno o elettrica.
Osservando il tronco delle piante da lui scolpite, si nota che il fusto è esile e la leggerezza della pianta è sorprendente. Così la figura stilizzata dell’albero si modella a seconda dello spazio circostante ed assume così la funzione per così dire di plasmare le forme. Anche la linea di contorno si sviluppa come una sequenza di curve ora concave, ora convessa: in tal modo i contorni irregolari non limitano la figura come di consueto, ma la dilatano espandendola nello spazio. Le linee, che formano la chiama delle piante, avvolgono la sagoma dell’albero. Lo stretto rapporto che intercorre tra la natura e la rappresentazione figurativa deriva da idee, da pratiche religiose e da teorie personali sul senso della vita. La successiva semplificazione delle immagini e i simboli grafici non hanno privato l’artista, tuttavia, della ricerca formale basata su schemi geometrici che caratterizzano, anche, le moderne opere figurative.
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