CULTURAMARCHE

Formicae, in libreria l’ultimo romanzo del questore Piernicola Silvis

Formicae, in libreria l’ultimo romanzo del questore Piernicola Silvis

Accanto all’attività professionale l’attuale dirigente della Questura di Foggia – in passato impegnato per molti anni nelle Marche – ha sempre coltivato la passione per la scrittura

Formicae, in libreria l’ultimo romanzo del questore Piernicola Silvis

di VINCENZO OLIVERI

RENZO BRUNI, DIRIGENTE DELLA SECONDA DIVISIONE dello SCO, il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, è il nuovo personaggio d’investigatore che va ad arricchire la folta pattuglia di poliziotti diventati popolari attraverso le pagine di un romanzo, spesso poi trasferiti sugli schermi della televisione. A dargli vita è Piernicola Silvis (nella foto), anche lui poliziotto, ma nella realtà di tutti i giorni, attraverso una carriera che lo ha portato a girare mezza Italia e che spesso lo ha visto al centro d’indagini complesse e delicate, come quelle che portarono all’arresto di Pippo “Piddu” Madonia, boss della mafia siciliana. Nelle Marche Silvis ha diretto i Commissariati di polizia di Senigallia e Osimo, passando poi all’incarico di capo di gabinetto della Questura di Ancona e di questore vicario a Macerata. Oggi è questore di Foggia. Accanto all’attività professionale ha sempre coltivato la passione per la scrittura, in particolare per il romanzo cui ha dato forma attingendo alla sua esperienza di poliziotto, alle storie che in una maniera o nell’altra gli sono passate tra le mani, restituendole al pubblico dei lettori attraverso una lente che non è quella degli impersonali verbali di polizia giudiziaria, ma scavandone gli aspetti umani, le sensazioni dei protagonisti, le passioni dei personaggi che interpretano le trame.

FORMICAE è il titolo (in latino) dell’ultimo romanzo di Silvis, da pochi giorni in libreria, in cui Renzo Bruni si trova ad affrontare una nuova indagine, un caso al quale aveva lavorato già due anni prima. la scomparsa di Livio Iarussi, un bambino di 11 anni. A rimettere in moto gli investigatori è il ritrovamento del cadavere del piccolo, semisepolto in una discarica di rifiuti.

Adesso l’indagine è per omicidio, ma ben presto si rivela altro, si trasforma  perché l’assassino inizia un sottile e perverso braccio di ferro con il poliziotto, rivelando pian piano tutti i caratteri della sua fisionomia criminale: pedofilo, narcisista, fanatico religioso, psicopatico mascherato di rispettabilità. Nel frattempo si verificano due altri omicidi: ancora quello di un bambino e quello di una studentessa diciannovenne. Tutti inequivocabilmente compiuti dall’assassino di Livio, che ogni volta lascia sui cadaveri la propria macabra firma.

Bruni usa tutti i mezzi possibili per arrivare a mettere le mani su un criminale che ormai ha scatenato la paura in  tutta la Capitanata, quella fascia di territorio a nord della Puglia che da Foggia si estende verso l’Adriatico e il Gargano, fino a toccare le zone al confine con il Molise e la Campania. Una parte d’Italia dove la criminalità è rappresentata da tre organizzazioni agguerrite, di cui poco o nulla si parla fuori dai confini pugliesi: i Cerignolani, la mafia del Gargano e la Società foggiana, che con le sue “batterie” di malavitosi pronti a tutto è considerata la più pericolosa. Proprio questa, a un certo punto, decide una caccia parallela al killer dei bambini, dopo che le iniziative di Bruni hanno fatto alzare la presenza delle forze dell’ordine sul territorio, intralciando eccessivamente i traffici e gli affari della malavita. Nella ricerca dell’omicida poi si infiltrano agenti segreti mascherati da giornalisti, esponenti politici locali e nazionali, poteri più o meno occulti, ciascuno spinto da motivi particolari, che non comprendono certo quello di rendere giustizia alle vittime.

In questo ambiente opaco, in alcuni momenti ostile, Renzo Bruni si muove con la determinazione del poliziotto che deve ottenere il risultato migliore, quello che dà un senso alla sua scelta di vita, nonostante gli ostacoli, i pericoli, i colpi di scena. E’ una spietata corsa contro il tempo, nella quale nessuno può dire chi taglierà per primo il traguardo e scrivere così la parola fine alla vicenda.

Un romanzo avvincente FORMICAE. che non concede nulla alla spettacolarizzazione “da film”, ma svolge la sua trama in maniera realistica, a volte cruda come possono essere i dettagli di un omicidio, che grazie a un ritmo sempre più coinvolgente svela personaggi e ambienti tutt’altro che fantasiosi. Una storia che riflette l’esperienza maturata dall’autore in tanti anni di servizio e in luoghi sempre diversi, seguendo il filo rosso della legge da far rispettare, specialmente quando sono i più deboli a chiederlo.

———————————————–

Piernicola Silvis

FORMICAE

Società Editrice Milanese

pagg. 440  –  euro 17,50

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.altrogiornalemarche.it