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25 Aprile, c’è la necessità di trasmettere ai giovani i valori della Libertà e della Democrazia

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ANCONA – Il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo, in rappresentanza della Regione Marche ha preso parte oggi, presso il monumento ai Caduti di Ancona, alle celebrazioni del 75° Anniversario della Liberazione. “Celebrare il 25 Aprile – ha detto il Presidente a margine dell’evento – significa mantenere sempre vivo un patrimonio di idee, valori, passione civile che va trasmesso ai giovani, ricordando loro che la democrazia, la libertà sono conquiste da preservare costantemente e l’antifascismo è elemento costitutivo e irrinunciabile della nostra società”.

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CAMERANO – “A distanza di 72 anni non smettiamo di raccontare ai bambini il senso di questa festa, esempio di libertà, democrazia ed uguaglianza sociale”. Così Emanuele Lodolini, membro della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, ha ricordato il senso della presenza delle istituzioni ma anche di tanti cittadini comuni, alle celebrazioni al monumento ai caduti ad Ancona, al Passetto tenutesi in mattinata. “Fin da bambino mio padre mi ha portato al Passetto in questo giorno e anche lì ho assorbito i valori che portarono al sacrificio di molti per la libertà di tutti noi” – ha aggiunto Lodolini. “Oggi viviamo un tempo nel quale, ogni giorno, in tante parti del mondo, si attenta ancora alla libertà alla democrazia ed all’uguaglianza sociale che invece devono costituire le fondamenta di ogni società civile e per questo il 25 Aprile deve essere visto non come una mera ricorrenza bensì come un’occasione preziosa per riscoprire e promuovere tali fondamentali valori. “Il passato è un patrimonio inestimabile che dobbiamo custodire e preservare con cura perché abbiamo l’obbligo morale di non dimenticare la nostra storia più recente e di tramandarla di padre in figlio affinché possa fare da guida alle generazioni che verranno” – ha concluso.

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PESARO – «Ricordiamo il sacrificio di chi ha combattuto dalla parte della libertà: il 25 aprile è la nostra festa di ringraziamento». Lo ha detto Matteo Ricci, nel 72esimo della Liberazione, davanti al monumento alla Resistenza. Il sindaco ha citato «il coraggio dei partigiani che nel nostro territorio, interessato dal passaggio della Linea Gotica, si difesero nelle montagne. Per sostenere le forze alleate e liberare gli oppressi dall’occupazione nazifascista». Riferendosi alle «persone delle aree interne che accolsero gli sfollati. In gran parte devastata dalle bombe, per tanto tempo Pesaro è stata sostanzialmente evacuata. E in tanti hanno cercato riparo chiedendo un aiuto ai contadini delle campagne. Che non erano ricchi, ma un pezzo di pane non lo hanno fatto mancare a nessuno. La solidarietà e l’uguaglianza sono nate anche così. E’ uno dei grandi insegnamenti della Liberazione». Il valore della libertà, ha proseguito il sindaco, «purtroppo anche oggi, in molte parti del mondo, viene compresso da nuovi autoritarismi e fondamentalismi. Così come, con grande preoccupazione, assistiamo al riemergere di tendenze razziste.  Le battaglie dei partigiani sono servite anche per consentire a chiunque di esprimere la propria opinione. Ma i germi dell’intolleranza vanno respinti: è una responsabilità per chi ha a cuore la democrazia». Necessario, quindi,  «coniugare solidarietà e legalità, per non alimentare le pulsioni razziste. E consentire anche nel nostro territorio, tra l’altro, la gestione di fenomeni epocali come quello dei migranti. Che durerà anni e che richiede un approccio culturale che fa leva sui valori della Costituzione e della Resistenza».  Nuove sfide che riguardano, più in generale, l’Europa: «Spinelli e i padri fondatori la immaginavano unita, in grado di garantire la pace. Senza muri o egoismi. Dobbiamo rilanciare quei valori, in un momento in cui l’Europa è a rischio disgregazione. Altrimenti non c’è futuro. Né prospettive di pace, libertà e democrazia. Ripartiamo dalla Liberazione». Ha aggiunto il presidente della Regione Luca Ceriscioli, presente alla manifestazione pesarese: «La libertà è un bene prezioso, non scontato. In tanti puntano sull’oblio, il 25 aprile compie ogni anno il suo servizio». Sono intervenuti anche il prefetto Luigi Pizzi, la presidente dell’Anpi Pesaro Matilde Della Fornace e il presidente della sezione pesarese Anps, Lido Scalpelli, in rappresentanza del coordinatore provinciale delle associazioni combattentistiche e d’arma Cesare Venturi. Deposizione di corone nel sacrario di piazzale Collenuccio e nella cappella votiva di Sant’Ubaldo. (f.n.)

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ASCOLI PICENO – “Saluto S.E. il Prefetto, il Presidente dell’Anpi Perini, l’On. Luciano Agostini, la Vice Presidente della Regione Marche Anna Casini, il Sindaco, tutti i sindaci e amministratori, le autorità civili, militari e religiose, le associazioni combattentistiche. Un saluto particolare – ha affermato il presidente della Provincia D’Erasmo – al Sindaco di Arquata del Tronto che è oggi qui a rappresentare il nostro territorio, ferito dal sisma, ma pronto a rinascere e lottare per il proprio futuro.

“La parola “Resistenza” racchiude tanti significati e valori tra cui proprio la volontà di resistere al sisma, alle calamità naturali, evoca la determinazione della comunità di Arquata e di tutte le comunità del territorio che hanno subito danni enormi dal terremoto di resistere e di impegnarsi nel faticoso cammino della ricostruzione e del ritorno alla normalità.

“Mi piace, in questa occasione, ricordare i tanti eroi della nostra “Resistenza al terremoto”: i Vigili del Fuoco, gli uomini e le donne delle Forze dell’Ordine, delle Forze Armate, della Protezione Civile, delle associazioni di pronto soccorso, della sanità, del volontariato e di quanti, come semplici cittadini, si sono prodigati al massimo nelle azioni di aiuto e solidarietà.

“E’ doveroso ricordare in questa prospettiva di “Partigiani civili del terremoto”, i Sindaci che, con grande senso di appartenenza e di attaccamento alle proprie comunità, hanno seguito e stanno seguendo instancabilmente le loro comunità colpite dal sisma.

“Voglio anche ricordare che Resistenza oggi significa Resistenza al terrorismo, alla corruzione, alla criminalità organizzata, alla illegalità in tutte le sue forme. E non ultimo, occorre rammentare, come sottolinea costantemente il Presidente della Repubblica Mattarella, che i valori della Resistenza e dell’antifascismo costituiscono fondamento della nostra carta costituzionale e fondamento stesso della democrazia.

“In questa prospettiva – ha continuato il presidente D’Erasmo -, sono orgoglioso di rappresentare la Provincia, medaglia d’oro al valor militare per attività partigiana in questo luogo simbolo recentemente riqualificato dall’Amministrazione Provinciale e il mio ricordo va proprio ai giovani partigiani che in questo luogo e, in tante altre località del Piceno, si opposero alla dittatura Nazifascista per costruire un futuro di pace e dare speranza e prospettive al proprio Paese.

“Colle San Marco rappresenta infatti uno dei più importanti luoghi della Resistenza e  del riscatto democratico d’Italia. A tale riguardo Piero Calamandrei, padre costituente diceva:”Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità della Nazione, andate là, o giovani, col pensiero, perché là è nata la nostra Costituzione” (Piero Calamandrei, Discorso ai giovani sulla Costituzione nata dalla Resistenza. Milano, 26 gennaio 1955)

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