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PESARO / Al Teatro Rossini il Maestro Nicola Piovani ha offerto una grande lezione di arte musicale

PESARO / Al Teatro Rossini il Maestro Nicola Piovani ha offerto una grande lezione di arte musicalePESARO / Al Teatro Rossini il Maestro Nicola Piovani ha offerto una grande lezione di arte musicale

PESARO / Al Teatro Rossini il Maestro Nicola Piovani ha offerto una grande lezione di arte musicale PESARO / Al Teatro Rossini il Maestro Nicola Piovani ha offerto una grande lezione di arte musicale

PESARO / Al Teatro Rossini il Maestro Nicola Piovani ha offerto una grande lezione di arte musicaledi PAOLO MONTANARI

PESARO – E’ stato uno di quei concerti che ti rimarranno nella memoria, quello del compositore romano Nicola Piovani e della sua orchestra, che ha fra gli elementi il percussionista pesarese Ivan Gambini. E l’amministrazione comunale di Pesaro, Fondazione Rossini e Amat, non potevano iniziare in modo migliore le celebrazioni rossiniane che termineranno il 28 febbraio con l’esecuzione in forma di concerto della Cenerentola di Rossini, diretta da Alberto Zedda.

Nicola Piovani e Rossini. Un rapporto, un’amicizia simbolica, che il compositore romano ha dalla sua infanzia,  quando ascoltava dalla radio le sinfonie del cigno di Pesaro. Ed è proprio Nicola Piovani, premio Oscar per la musica de La Vita è bella di Benigni, a ripercorre questi ricordi dell’infanzia, dell’adolescenza ed i rapporti artistici con grandi registi, come Fellini, Monicelli, Bigas Luna e le amicizie con Mastroianni, Munari, De Andrè.

Un Piovani più intimo, meno legato all’immagine del compositore pianista, legato allo sgabello del suo pianoforte. Dicevamo dei ricordi dell’infanzia, quando Nicola bambino, sentiva i tocchi delle tre campane del convento vicino a casa sua e che diverrà un motivo inserito nel disco di Fabrizio de André, Storia di un impiegato. Poi il liceo e la frequentazione radiofonica con la musica di Prokofiev, Chopin, Rossini, Verdi,Puccini e per ll musicista toscano un vero amore adulatorio. E si perché Piovani che ha una attività di 50 anni, è soprattutto un musicista romantico, forse l’ultimo dei romantici del nostro tempo.

“Sono contento – ha detto commosso Piovani -, di avere suonato due ore con voi, in un teatro così gremito ed attento. E’ per me e per i miei compagni orchestrali di viaggio, una carica in più per proseguire in tante località italiane: Il concerto a Pesaro, dove ho eseguito in omaggio al grande Rossini, la breve composizione Il treno, vuole essere un esempio di come gli italiani e spero sempre di più non siano vittime di quella sentenza che un signore emise alcuni anni fa, per cui non esiste altro che la televisione. Vorrebbe dire che queste due ore di musica e emozioni io e voi, rivolto al pubblico, non le abbiamo vissute”.

PESARO / Al Teatro Rossini il Maestro Nicola Piovani ha offerto una grande lezione di arte musicaleD’altronde Piovani ha dato una lezione di teatro in diretta, affermando che il rapporto fra artista e pubblico è una sensazione unica e irripetibile. Ma veniamo all’iter musicale di Piovani, chiamato La musica è pericolosa. Attingendo alla mitologia greca dall’Odissea, al mito del minotauro fino all’episodio biblico di Salomè e Giovanni Battista, Piovani ha voluto evidenziare come i racconti mitologici, siano le più importanti sceneggiature per il teatro e il cinema.Con lo sfondo dei disegni di Munari, Piovani ha esposto tre brevi composizioni, dove al lirismo corrispondono momenti drammaturgici. Poi l’incontro con Fellini, del film L’intervista, creato a casa del grande regista romagnolo in Corso Italia a Roma. “Molte volte comporre musica per un film, ha sottolineato Piovani, è aggiungere un pezzo ad un ingranaggio già in movimento. Ma con Fellini è stato tutto diverso. Si passavano giornate intere, nella sua casa romana, per discutre delle scene del film e di come inserire i momenti musicali” Con Mario Monicelli, ricordiamo il suo secondo capolavoro, Il marchese del Grillo, il rapporto con Piovani fu immediato, senza tante trafile o lunghi discorsi.

“Monicelli è stato un genio del cinema, e intuiva subito il leit motiv, o il brano musicale adatto per quella specifica sequenza filmica”.

Il rapporto con Marcello Mastroianni.

“Con Marcello ho avuto una grande amicizia. Entrambi preferivamo il silenzio al chiasso. La riflessione alle chiacchiere. Quando ci trovammo a Buenos Aires per girare un film, Marcello canticchiava una melodia argentina, che mi è sempre rimasta nel cuore e che ho inserito nella colonna sonora di un film di Bigas Luna”.

Roberto Benigni e la comicità.

“Roberto Benigni è l’ultimo grande comico, di quella generazione che partendo da Charlot arriva proprio all’attore toscano. E per lui come è stato in passato per grandi personaggi, come Stanlio e Olio, ho composto un morivo di presentazione che sarebbe rimasto legato indissolubilmente al personaggio”.

Maestro, molti artisti, cantanti lirici, attori, sentono in questo momento storico, una grave minaccia alla cultura. Cosa ne pensa?

“Certo l’avvento di Trump per adesso non sta favorendo la serenità e la pace e la minaccia di costruire ponti, è una spada di Damocle sul libero pensiero e sulla cultura”.

Soddisfatto del concerto pesarese, che ha aperto le celebrazioni rossiniane? “Si sono molto contento, perché è la prima volta che faccio un concerto al teatro Rossini. Il mio viaggio, com la MUsica è pericolosa, pericolosa per chi non la frequenta, è come il viaggio in treno, di Rossini, che in realtà non amava tutto ciò che era progresso e tecnologico”.

(Le foto sono di Marta Fossa)

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