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PESARO / Un patto tra Comuni del territorio per intercettare i fondi europei

PESARO / Un patto tra Comuni del territorio per intercettare i fondi europei

Sottoscritto un protocollo d’intesa con 54 Comuni alla presenza del presidente della Regione Luca Ceriscioli

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PESARO – Pesaro sempre più protagonista in Europa: potrebbe essere questa la sintesi di una “due giorni” nella quale sono state tracciate le strategie locali per l’accesso ai fondi Ue.

L’occasione è stata offerta dalla presenza a Pesaro di alcuni referenti del programma “Urbact”, principale programma europeo dedicato allo sviluppo delle città e all’interno del quale Pesaro è riuscita a essere selezionata quale buona pratica per l’utilizzo dei fondi Ue. All’interno di Urbact, infatti, è stata creata una rete di città tra cui, insieme a Pesaro ci sono anche Dublino, Siviglia, Larissa, Lublin,  Lilles e Duisberg, che la Commissione Europea finanzierà  per divulgare le proprie buone prassi all’interno della Ue.

Pesaro quindi non solo virtuosa nell’accesso ai finanziamenti,  ma in grado di diventare una tra le protagoniste nella costruzione delle nuove strategie dei nuovi programmi continentali.

La prima giornata – giovedì 12 gennaio – si è svolta presentando agli  interlocutori del programma Urbact, venuti appositamente in città, quanto fino ad ora realizzato con fondi europei, nonché le azioni previste nei prossimi anni.

Questa mattina invece, nella sala Rossa del Comune di Pesaro, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, dell’assessore comunale Antonello Delle Noci,  e di una quarantina di Comuni (dei 54 aderenti), è stato sottoscritto un protocollo d’intesa sui fondi europei. Sono intervenuti anche il dirigente fondi europei della Regione Marche Mauro Terzoni,  Ezeline Perrine rappresentante dell’area metropolitana di Lilles  e Petra Potz rappresentante del programma europeo Urbact. Presente anche il consigliere regionale Andrea Biancani.

I fondi europei strumento fondamentale per dare risposte innovative

“Oggi sono presenti oltre 40 sindaci dei 54 Comuni che hanno aderito al patto – esordisce Delle Noci –. Dunque, un territorio di area vasta che si coalizza per le risorse e le strategie dei fondi europei. Insieme a noi ci sono anche i referenti delle comunità di Lilles e Berlino. Essere stati scelti, con altre otto città quali migliori esempi per la progettazione europea ci pone dalla parte degli organismi decisionali della commissione. Infatti l’Europa chiede, in questo caso a noi, quali saranno le strategie del futuro sui fondi europei”.

Per Petra Potz, rappresentante del programma europeo Urbact, “l’aspetto importante di questo incontro – dice in un italiano quasi perfetto – è l’approccio integrato, un nuovo modo di collocarsi a livello territoriale e di lavorare insieme, al di là delle dimensioni cittadine, si tratti di metropoli o città piccole e medie o area vasta. E’ una sfida per tutti quanti, la stessa sfida: utilizzare fondi e risorse in maniera più efficiente, a favore di una dimensione territoriale”.

Ezeline Perrine rappresentante dell’area metropolitana di Lilles, è rimasta molto colpita da fatto che Pesaro abbia “identificato la cultura come driver di sviluppo sia economico sia sociale”, mentre il dirigente fondi europei della Regione Marche Mauro Terzoni ha evidenziato che quella dell’Iti, ossia degli investimenti territoriali integrati, non è stata una scelta di comodo e che “occorre fare fronte comune sul territorio non solo con soggetti pubblici, ma anche con stakeholder, progetti privati, sistema delle imprese”.

Il protocollo

In particolare stabilisce di “dare avvio alla gestione in forma associata” per intercettare fondi europei tra i Comuni che vi hanno aderito, “con l’obiettivo di rafforzare la presenza dell’amministrazione nel contesto europeo e agevolare la partecipazione alle opportunità offerte dalla Unione Europea”.

Fa l’esempio del laser il presidente della Regione Luca Ceriscioli, “i cui raggi vanno tutti nella stessa direzione,  contribuiscono cioè a raggiungere uno stesso obiettivo”. “La rete – ha continuato – rappresenta un valore aggiunto all’interno di un percorso più importante. Con questo passaggio dimostriamo che c’è la possibilità di un salto culturale notevole, che ci ponga in relazione l’uno con l’altro, indipendentemente dal ruolo che si giocherà nella scacchiera.  Insieme si possono attivare  progetti che da soli non riusciremo mai a portare avanti. Ecco perché dobbiamo viverla come una grande opportunità”.

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