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Un bambino su tre è obeso, per le feste attenzione ai dolci

Un bambino su tre è obeso, per le feste attenzione ai dolci

I dati rilevati anche nella provincia di Pesaro e Urbino fanno suonare il campanello d’allarme

di PAOLO MONTANARI

PESARO – Sappiamo che i paesi europei vogliono copiare anche i difetti degli americani, ma quando ne è di mezzo la salute dei nostri figli e nipoti, suona il classico campanello d’allarme. Sappiamo infatti dal report della sorveglianza “Okkio alla salute dell’anno”, della Regione Marche, che nel territorio regionale e in particolare nella provincia di Pesaro e Urbino, un bambino su tre è in eccesso di peso; solo 6 bambini su 10 fanno una colazione sana, non le solite merendine delle macchinette; solo 4 bambini su 10 fanno una merenda leggera a metà mattinata.

Più di 2 bambini su 10 non consumano quotidianamente frutta e/o verdura. Due bambini su 10 non fanno attività fisica sufficiente. Quattro bambini su 10 trascorrono più di due ore davanti alla tv o ai videogiochi. Un genitore su 2 non percepisce che il proprio figlio è in sovrappeso. Sono questi i dati più significativi e allarmistici anche se rispetto al 2012 si è evidenziato un lieve incremento del sovrappeso e una diminuzione dell’obesità. Insomma in Area Vasta 1 la situazione, su una campionatura di 27 classi di terza primaria è questa e si aggiunge anche la sedentarietà.

Professor Sgarbi, quali possono essere i rischi per i bambini in sovrappeso o in obesità?

“I bambini obesi hanno maggiori probabilità di divenire adulti obesi maggiormente predisposti ad un rischio aumentato per varie malattie, tra cui quelle cardiovascolari e altre di tipo cronico non trasmissibili. Dunque per le vacanze di Natale, non facciamo né noi adulti né i nostri figli, delle grandi abbuffate, che sono deleterie per la nostra salute. Il recente rapporto 2016 della Commissione,istituita dall’OMS, ha evidenziato l’influenza negativa di un ambiente fortemente obesogenico, sempre più diffuso nella società moderna,legato ad abitudini alimentari non corrette e alla diffusione  di comportamenti sedentari. Dunque occorre promuovere corrette abitudini alimentari e adeguata attività fisica fin dalla prima infanzia. Questa educazione come Fondazione per la lotta contro l’infarto, la stiamo portando nelle scuole. Occorre diffondere anche nelle ristorazioni scolastiche la dieta mediterranea. Il bambino obeso subisce anche un impatto psico-sociale, portandosi all’isolamento e a non voler partecipare alle attività sportive.Bisogna portare avanti una prevenzione fino in fondo e a questo proposito voglio ricordare l’amico Umberto Veronesi, da poco scomparso,quando affermava, che “le nostre scelte pesano di più dei geni che ereditiamo”. Che sia un monito e insegnamento anche per le nuove generazioni”.

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