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Il regista Pier Luigi Pizzi racconta il suo ritorno, dopo 15 anni, al Rossini Opera Festival

Il regista Pier Luigi Pizzi racconta il suo ritorno, dopo 15 anni, al Rossini Opera Festival

Il regista Pier Luigi Pizzi racconta il suo ritorno, dopo 15 anni, al Rossini Opera Festival

di PAOLO MONTANARI

PESARO – La XXXVIII edizione del Rossini Opera Festival del 2017 sarà caratterizzata da una forte impronta registica e si aprirà a Pesaro il 10 agosto 2017. Un’edizipne con il ritorno di due grandi registi: Pier Luigi Pizzi dopo 15 anni d’assenza dal festival rossiniano e Mario Martone che è anche un grande regista di cinema. Presenti anche due prestigiose bacchette : Roberto Abbado e Daniele Rustiari.

Pier Luigi Pizzi è certamente il più importante registra lirico teatrale italiano. che fin da suoi esordi come costumista e sceonografo nel 1951,dimostrò le grandi doti artistiche.

“Sono contento di ritornare al Rossini Opera Festival, dopo 15 anni di assenza. Era infatti il 2002 quando diressi all’Adriatic Arena LA PIETRA DEL PARAGONE di Rossini  in due atti. Mi ricordo di quella grande scenografia con architettura razionalista, grandi vetrate, quadri di Burri alle pareti, piscine, campo da tennis, macchine per body building, per ricostruire la villa del Conte Asdrubale, padrone di casa e protagonista de LA PIETRA DEL PARAGONE.”

E fu un grande successo maestro Pizzi, perché riuscì a fare stare insieme nell’enorme palcoscenico del Palafestival,tutti gli ambienti previsti dal libretto. Un vero marchingegno teatrale?

“Sicuramente e fu preso in prestito per una serie di scene tipiche dell’opera buffa, spesso vecchie e usurate nel tempo. Ricordiamoci che dobbiamo risalire al 1812, quando al ventenne Rossini tocca il non facile compito di rivisitare con la sua musica quei luoghi comuni tipici dell’opera BUFFA, che però non può fafre a meno dei cantanti. Determinanti sono le arie di Pocurio e di Macrobio”.

Ma rivisitiamo insieme quest’opera buffa che insieme a Le Siége de Corinthe, prima opera francese di Rossini, portata in scena il 10 agosto 2017 dal gruppo catalano  LA FURIA DELS BANS diretta dal maestro Roberto Abbado e la ripresa con cast rinnovato di TORVALDO E DORLISKA , per la regia di Mario Martone e sul podio il giovane maestro Francesco Lanzillotta, costituiscono il programma ufficiale del Rof 2017.

La Pietra del paragone fu rappresentata per la prima volta al teatro della Scala di Milano il 26 settembre 1812 con Filippo Galli (basso) e Mariette Marcolini (soprano) . L’opera fu diretta da Alessandro Rolla. Nella morale finale dell’opera Rossini scriveva:

DEL PARAGON LA PIETRA/A TEMPO USAR CONVIENE

CHI PRIVA E NON RISOLVE/ UN

SECCATOR DIVIENE

SI RENDE ALTRUI RIDICOLO/ PER FARZI SINGOLARI.

Già da questi versi si comprende come Rossini, vuole realizzare un’opera buffa che secondo la sua intenzione non doveva essere di minor importanza del Barbiere di Siviglia e Cenerentola. Ma se la popolarità della Pietra è stata sicuramente surclassata dai capolavori suddetti, la sua fortuna in termini di repliche e importanti cantanti che l’anno eseguita: Giulietta Simionato e Gianni Raimondi, fra i tanti e la rappresentazione del teatro alla Scala del 1968 presso l’Auditorium Pedrotti di Pesaro de LA PIETRA DEL PARAGONE  con Marcella Anassi,Ugo Benelli, Giorgio Tadeo ed Ezio Dara e l’importante allestimento del 1982 al teatro Donizetti di Bergamo con Gloria Bandinelli sotto la direzione di Roberto Abbado, oltre a rappresentazioni in importanti teatri europei, stanno a sgnificare che La Pietra è un’opera ancora molto conosciuta, nel grane patrimonio musicale rossiniano.

Maestro Pizzi, come sarà la nuova edizione della PIETRA DEL PARAGONE?

“Ancora sono in auge con l’allestimento scenico, ma certamente vi saranno delle variazioni rispetto all’allestimento del 2002. D’altronde il mio incontro con Rossini e il periodo BAROCCO, di cui diressi un indimenticabile festival a FANO AL TEATRO DELLA FORTUNA, ha avuto inizio negli anni Ottanta. Mi ricorderò sempre quello che scrisse il critico musicale Rodolfo Celletti nel 1983: L’OPERA BAROCCA E ROSSINI HANNO OGGI UN LORO REGISTA : PIERLUIGI PIZZI”.

E a Fano , maestro Pizzi ritornerà da venerdì 2 a domenica 4 dicembre 2016 con la regia,scene e costumi del NABUCCO DI VERDI , in un nuovo allestimento?

“Certamente, anche in questo caso sarà un ritorno in una città a me molto cara e che quest’anno nella sua programmazione lirica metterà in scena due grandi opere: NABUCCO e a Febbraio IL FLAUTO MAGICO.  ”

Ma come è nato il Pizzi regista, dopo la sua formazione di scenografo e costumista?

“Dopo aver avuto negli anni Sessanta e Settanta lavorato a Milano alla Scala, al Maggio Fiorentino con i più grandi registi, nel 1977 ho esordito nella regia del DON GIOVANNI DI MOZART, con protagonista lo straordinario RUGGERO RAIMONDI, che fu anche il protagonista dell’omonima RIPRESA LIRICO-FILMICA DI JOSEPH  LOSEY.. Da allora non ho più lasciato la regia teatrale”.

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