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IL PUNTO SUL TERREMOTO / Conclusi i sopralluoghi: 166 scuole sono inagibili

IL PUNTO SUL TERREMOTO / Conclusi i sopralluoghi: 166 scuole sono inagibili

Nella nostra regione si allunga la lista dei danni. I criteri per poter riavviare l’attività scolastica. Compromesso il sistema agricolo. A rischio migliaia di posti di lavoro

PROSEGUONO I SOPRALLUOGHI dopo le ultime scosse e si allunga ancora la lista dei danni nei 123 Comuni marchigiani coinvolti dal sisma: 54 nella provincia di Macerata, 27 in quella di Fermo, 28 in quella di Ascoli e 14 in quella di Ancona. Per quanto riguarda in particolare le scuole, tutte le richieste di sopralluogo sulle scuole richieste dai comuni sono state espletate. Su 362 edifici controllati l’esito delle schede Aedes è stato: 196 agibili e le 166 inagibili (di cui 95 classificate B, 18 C, 4 D, 40 E e 4 agibili con altre costruzioni intorno da mettere in sicurezza e altre 5 inagibili).

In continuo aggiornamento anche gli altri dati. Le persone rimaste senza casa ad oggi sono 26.255: 14.109 sono assistite in loco (palestre, capannoni, palazzetti); 5247 in autonoma sistemazione e 6.899 in albergo. A queste si aggiungono 13246 persone che trascorrono la notte in macchina o da parenti e amici per paura di nuove scosse.

249 le zone rosse delimitate perché a rischio crolli. Aumentano, con gli ultimi sopralluoghi, le sedi inagibili dei municipi che raggiungono quota 55: 28 nel Maceratese, 6 nel Fermano, 19, nel Piceno e 1 nell’Anconetano. In aumento anche le attività produttive dichiarate inagibili: 805 di cui 716 nel Maceratese, 28 nel Fermano, 57 nell’Ascolano 4 nell’Anconetano. Infine 234 le stalle inagibili: 195 nella provincia di Macerata, 8 in quella di Fermo e 31 nel Piceno.

I CRITERI PER RIAVVIARE L’ATTIVITÀ DIDATTICA

Un costante e veloce monitoraggio al fine di impostare il proseguimento dell’attività didattica per l’anno scolastico 2016/2017 nei territori colpiti dal sisma. E’ quanto emerso dall’incontro del 6 novembre in Regione con la Protezione Civile Regionale, il Direttore Generale USR Marche, le rappresentanze sindacali, le Province e l’Anci.

In raccordo costante con la Protezione Civile Marche, l’assessorato all’Istruzione ha celermente avviato una capillare ricognizione delle diverse situazioni che si sono determinate.

Per contenere il disagio e riavviare per ogni ordine e grado l’attività didattica, l’intendimento è quello di rispettare i seguenti criteri: partire dalle esigenze e dalle scelte delle famiglie (a tal fine sono stati avviati incontri nei diversi luoghi di accoglienza); sostenere le Amministrazioni Comunali coinvolte per mantenere, dove è possibile, la coesione delle comunità e quindi degli alunni interessati; verificare con l’USR Marche la possibilità reale di sdoppiamenti e turnazioni delle lezioni o la possibilità, in loco o presso i centri di accoglienza, di istituire nuove classi in base alle risorse stanziate dal MIUR per l’emergenza terremoto; valutare la possibilità di mantenere per l’anno scolastico 2017/2018 il dimensionamento attuale e quindi rinviare la programmazione della nuova offerta formativa alla ripresa “serena” delle diverse attività.

Il secondo incontro operativo organizzato dalla Regione in qualità di coordinatore si svolgerà giovedì 10 novembre alle ore 17,00.

COMPROMESSO IL SISTEMA AGRICOLO DELL’ITALIA CENTRALE

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Aiutare a fronteggiare l’emergenza e sostenere aziende e allevatori che vogliono rimanere sul territorio per ricostruire, “salvando” un sistema agricolo straordinario che, tra produzione e valore aggiunto, vale oltre 1,5 miliardi di euro. E che fattura circa 600 milioni solo con l’export dei prodotti d’eccellenza come quelli della Valnerina. Con questo obiettivo oggi il presidente della Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, si è recato in Umbria, nelle zone terremotate tra Norcia e Castelluccio, per incontrare le imprese associate colpite dal sisma e raccogliere le loro istanze. Ad accompagnarlo il direttore della Cia Umbria Catia Mariani e i tecnici della sede regionale.

La situazione è drammatica e le richieste degli agricoltori, che non vogliono abbandonare le loro aziende e i loro animali, sono chiare: con l’arrivo dell’inverno servono soluzioni immediate, visto che il 90% delle strutture è danneggiato e il bestiame rischia di ammalarsi o morire a causa del freddo senza un ricovero adeguato. “Ci dicono che presto arriveranno i moduli abitativi temporanei per noi e le stalle mobili per gli animali – hanno detto gli allevatori a Scanavino – ma qui presto vuol dire ora, domani al massimo, perché con la pioggia e il gelo si fa sempre più fatica a resistere”.

Mentre continuano sopralluoghi e segnalazioni, dal primo parziale bilancio dei danni nella regione risultano ad oggi 170 aziende agricole coinvolte e 80 allevamenti danneggiati tra Norcia, Cascia, Monteleone di Spoleto, Preci. Resta, poi, il rischio di frane molto elevato a Norcia e Castelluccio con difficoltà enormi di circolazione nelle strade di accesso principali e in parte della viabilità minore. Solo per gli allevamenti ancora presenti a Castelluccio, si parla di 600 pecore, 100 bovini e una quarantina di cavalli. Per le greggi è previsto il rientro in transumanza, con camion scortati da mezzi di soccorso che provvederanno a portare a valle cavalli e bovini. Intanto cominciano a risolversi molti problemi relativi ad elettricità e acqua: i tecnici dell’Enel hanno provveduto agli allacci necessari, mentre con Vus-Valle Umbra Servizi si è potuta garantire la fornitura  di acqua con autobotti per abbeverare gli animali, necessaria ancora finché non saranno ripristinate le sorgenti.

Bisogna fare presto -ha ribadito il presidente della Cia-. Monitoreremo la situazione affinché le misure previste dal governo siano attuate urgentemente e continueremo con le nostre azioni di sostegno alle aziende dei territori dell’Appennino centrale colpiti dal sisma, anche con l’apertura di un conto corrente dedicato. Perché soltanto creando le condizioni per aiutare gli agricoltori a superare l’emergenza, rimanendo sul posto, sarà possibile mantenere vivo il tessuto economico e sociale delle aree terremotate, visto che si tratta di zone a fortissima vocazione rurale.

ARRIVANO SEMENTI, MANGIMI E CAMPER PER L’INVERNO

Sementi di grano, orzo e farro per consentire le semine autunnali, mangimi dei Consorzi Agrari no ogm per garantire l’alimentazione degli animali nelle stalle, ma anche cinque camper per stare vicini agli animali sono stati consegnati agli agricoltori e agli allevatori colpiti dal sisma. L’iniziativa è della Coldiretti in occasione dell’incontro di agricoltori, pastori e allevatori nell’azienda Angeli di Pieve Torina in provincia di Macerata con il presidente nazionale Roberto Moncalvo, assieme ai presidenti della Coldiretti marchigiana.  Altri 22 tra camper e roulotte sono in arrivo nei prossimi giorni grazie alla rete di solidarietà degli agricoltori. Oltre a far ripartire le attività di allevamento c’è oggi la necessità di garantire le semine autunnali, poiché il terremoto ha messo a rischio circa 20mila  ettari di cereali se non verranno garantite le scorte di frumento, orzo, avena e farro necessarie per coltivare un territorio vocato all’agricoltura e all’allevamento. La maggioranza delle coltivazioni è destinata al grano duro per la produzione di pasta, ma significativa è la presenza dell’orzo e la crescente espansione del farro, in gran parte biologico, per prodotti dietetici ad alta digeribilità. In gioco c’è una produzione di cereali stimata in 80 milioni di chili che alimenta una filiera di pane, pasta, biscotti specializzata di altissima qualità, ma anche il paesaggio di uno dei territori più visitati dai turisti. L’agricoltura, tra manodopera familiare ed esterna, contribuisce in modo importante all’occupazione e all’economia di quei territori, ma, sottolinea la Coldiretti, alimenta anche un fiorente indotto agroindustriale con caseifici, salumifici e frantoi dai quali si ottengono specialità di pregio famose in tutto il mondo che sostengono che il flusso turistico che, tra ristorazione e souvenir, è la linfa vitale per la popolazione. “Occorre una corsa contro il tempo per dare la possibilità agli allevatori di stare vicino ai propri animali con container, roulotte o moduli abitativi ma servono anche ricoveri sicuri per il bestiame con stalle, fienili e casolari lesionati, distrutti o inagibili”. ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare la necessità che “la ricostruzione vada di pari passo con la ripresa dell’economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo per non rassegnarsi all’abbandono e allo spopolamento”.

LEGACOOP MARCHE: 300 POSTI DI LAVORO A RISCHIO

alleruzzogianfranco-alleruzzoA rischio almeno 300 posti di lavoro. Da una prima stima fatta da Legacoop Marche fra le imprese aderenti, emerge che i settori più colpiti dal secondo terremoto, che interessa l’area dal 26 ottobre, sono quelli del sociale e della produzione lavoro delle cooperative che operano nel maceratese. Lo spopolamento del territorio ha causato l’interruzione dei servizi erogati per conto delle amministrazioni pubbliche, servizi domiciliari, nelle case di riposo e per la pulizia delle scuole. Bloccata anche le attività di una cooperativa agro-forestale che fornisce servizi forestali nel Parco nazionale dei Monti Sibillini. “L’occupazione di questa zona delle Marche è fortemente a rischio – dice il presidente di Legacoop Marche, Gianfranco Alleruzzo -, ma stiamo verificando la situazione anche nelle altre province, specie in quella di Ascoli Piceno. Per le cooperative che hanno dovuto interrompere il lavoro chiediamo subito l’applicazione di ammortizzatori sociali per i dipendenti interessati, l’unico strumento in grado di poter dare sollievo in questo momento di blocco forzato”. Al momento non si segnalano danni di rilievo agli immobili e alle strutture produttive delle cooperative ma il monitoraggio è ancora in corso. “Sono giorni terribili, che sembrano non avere mai fine – aggiunge Alleruzzo -, la terra continua a tremare e quella che fino pochi giorni fa era una tragedia, si è trasformata in una catastrofe. Legacoop Marche è impegnata al fianco dei cittadini colpiti nei loro affetti e averi. Ed è vicina anche ai tanti cooperatori e cooperatrici marchigiane che stanno soffrendo. Ora è il momento dell’emergenza e la cooperazione sta offrendo il suo aiuto concreto, stiamo assistendo con sgomento all’esodo di migliaia di persone che, nel giro di poche ore, sono state costrette a lasciare i loro paesi”. A queste persone, dice ancora Alleruzzo, “facciamo una promessa: ci saremo anche oltre la ricostruzione. Perché nella ricostruzione è indispensabile investire nelle realtà locali, che dovranno prendere vita su nuove basi relazionali, sociali ed economiche. Una ricostruzione che dovrà essere un mix di partecipazione attiva dei cittadini, di impegno delle realtà locali e delle istituzioni e di risorse economiche, ma anche umane e culturali non solo nazionali. Per questo stiamo agendo per realizzare le migliori condizioni per le nuove comunità che verranno: radicate nel territorio e aperte al mondo. La ricostruzione ha bisogno di progetti che rendano attrattive le nuove comunità che nasceranno a seguito del sisma. Progetti che abbinino sviluppo economico, turismo, nuove forme di socialità e solidarietà, crescita culturale e valorizzazione del patrimonio locale. Progetti che invertano la deriva allo spopolamento che questi territori hanno conosciuto in questi anni. Legacoop c’è e ci sarà offrendo il suo contributo per superare assieme la grande catastrofe che ci ha colpito”.

COME GESTIRE PAURA E STRESS, INCONTRO A JESI

Come affrontare la paura e lo stress da terremoto, specialmente in un contesto in cui le scosse si ripetono a ritmo frequente come sta accadendo purtroppo anche dalle nostre parti. A questa domanda ed a tutte le implicazioni che genera proveranno a dare una risposta tre psicologi in un incontro pubblico organizzato per mercoledì pomeriggio, alle ore 17.30 presso la sala della ex II circoscrizione, in via San Francesco, a Jesi.

Interverranno Anna Grazia Cerioni, esperta in psicotraumatologia presso l’Unità operativa di psicologia clinica di Ancona, Gilberto Maiolatesi, responsabile della Comunità Soteria e del Progetto Sollievo di Jesi e Massimo Tangherlini, psicoterapeutica presso l’Unità operativa di Psicologia Clinica di Jesi.

L’incontro, aperto alla cittadinanza, è organizzato dal Dipartimento di salute mentale diretto dal dott. Massimo Mari, nella consapevolezza che eventi distruttivi come il terremoto generano traumi psicologici con possibili ripercussioni sul futuro emotivo delle persone coinvolte.

NATI PER LEGGERE, A MACERATA IL MEETING DEDICATO AL TERREMOTO

Domenica 13 novembre, a partire dalle ore 9.30, l’Ostello Asilo Ricci ospiterà il Meeting regionale Nati per Leggere Marche.

L’iniziativa apre la Settimana Nazionale Nati per Leggere Andiamo DIRITTI alle storie! in programma dal 13 al 20 novembre, istituita per promuovere il diritto alle storie delle bambine e dei bambini in concomitanza con la Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che ricade ogni anno il 20 novembre.

Nati per Leggere ha scelto di esserci, con un messaggio deciso e universale, ogni bambino ha diritto ad essere protetto non solo dalla malattia e dalla violenza ma anche dalla mancanza di adeguate occasioni di sviluppo affettivo e cognitivo e le storie sono un mezzo di relazione e una fonte inesauribile di stimoli.

Il meeting sarà incentrato sul tema del terremoto e sul fatto di come libri e lettura possano agire, non solo nell’emergenza, ma anche e soprattutto nel medio e lungo termine, per ritessere legami e comunità resilienti.

“Di fronte al terremoto e alla paura ripartiamo dai bambini e dai libri – afferma l’assessore alla cultura Stefania Monteverde – Da anni Nati per leggere è l’infrastruttura culturale con cui costruiamo nuovi modelli di relazioni attraverso la lettura a voce alta e i buoni racconti. Lo sappiamo che funziona perché da anni lo facciamo nelle biblioteche, nelle scuole, nelle librerie. Aggiustiamo i muri e aggiustiamo gli animi perché una città che legge è una città dove i nostri figli vivono meglio. ”

“Vogliamo portare in qualche modo il nostro primo contributo alla ricostruzione delle nostre terre e dei servizi culturali che sostengono e portano benessere ai cittadini – afferma Elena Carrano referente del progetto NPL in provincia di Macerata – . Sono giornate molto particolari, il terremoto mette a dura prova tutti, ma crediamo che non si debba mollare e che il 13 dovremmo essere tutti a Macerata per conoscerci e per coordinare le nostre forze.  Grazie al Comune di Macerata che ci ha molto supportati per questa iniziativa.  Grazie per la collaborazione anche ai nostri ospiti AIB Abruzzo, NpL Campania  Ibby Italia, Save the Children Marche  SIPEM SoS Marche e Libreria Bottega del Libro di Macerata”.

Nati per Leggere, sostiene la campagna AIB Solidale C’era una volta e ancora ci sarà  con cui si impegna  a realizzare alcune iniziative per le famiglie vittime del sisma del 24 agosto, poiché libri e lettura sono alleati preziosi per affrontare e superare un avvenimento così doloroso.

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