Ernesto Galli Della Loggia interviene a Pesaro sul trasformismo politico
Ernesto Galli Della Loggia interviene a Pesaro sul trasformismo politico
di PAOLO MONTANARI
PESARO – Perché l’Italia è il paese del trasformismo politico o meglio dei voltagabbana? Sarà lo storico e politologo Ernesto Galli Della Loggia a dare una sua risposta a questo interrogativo, lunedì 28 novembre alle 17,30 nella sala conferenze di Confindustria di Pesaro e Urbino, palazzo Ciacchi via Cattaneo 34 a Pesaro, nell’ambito del ciclo di incontri “Pesaro storie” proposta dalla Società pesarese di studi storici in collaborazione con l’Assessorato alla Bellezza del Comune di Pesaro, verrà infatti presentato l’ultimo saggio di Galli Della Loggia Credere tradire vivere. Alla presenza dell’autore, l’ex rettore dell’Università di Urbino e storico, Stefano Pivato, darà una sua interpretazione del volume, che come tutti i saggi di Galli Della Loggia, sollevano dibattiti a livello socio-politico.
Perché professor Galli Della Loggia, un libro dove l’aspetto autobiografico ha una importanza da filo conduttore narrativo?
“Ho voluto inserire nel libro storia e ricordi, di vicende pubbliche da un latoe di vicende personali dall’altro.E’ proprio un grumo di sentimenti e di risentimenti, alla base tematica del mio libro: la difficoltà, l’impossibilità di cambiare.”
Eppure la nostra società e la politica dal periodo fascista in poi si è basata su grandi trasformismi, che hanno coinvolto politici anche noti…
“La nostra è un’ epoca caratterizzata da mutamenti profondi e rapidi, quello che nel linguaggio del politichese è il trasformismo politico e nel vocabolario dell’uomo della strada è il voltagabbana e il traditore. Vede anche nel mio percorso di storico e intellettuale mi sono trovato, con grandi polemiche, in questi passaggi, che soprattutto hanno caratterizzato le vicende ideologiche del Paese.
I primi voltagabbana, e nel libro è ben spiegato, sono stati esponenti cattolici e illiberali che durante il Fascismo, hanno assunto con estrema facilità, il passaggio dall’appoggio al regime e poi alla resistenza. L’unico voltagabbana al contrario è stato Benedetto Croce, per due ragioni: la prima perché non illustrò bene le circostanze effettive delle origini del fascismo e dall’altro perché si è trovato in difficoltà a far luce sul groviglio di contraddizioni che sono state storicamente proprie della delegittimazione non più fascista ma antifascista, destinate a divenire operanti dopo il 1945”.
Una politica che ha avuto una forte inclinazione verso il moralismo, che sia a destra che a sinistra è stata contaminata da una strana malattia o epidemia che è il trasformismo, di cui è ancora vittima la politica italiana. Cambiare opinione, dietro una onesta riflessione culturale è giusto. Non è legittima la convenienza personale al cambiamento.
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