PESARO / Anche il professor Dall’Aglio è favorevole alla creazione della nuova Cattedrale
PESARO / Anche il professor Dall’Aglio è favorevole alla creazione della nuova Cattedrale
di PAOLO MONTANARI
PESARO – Il prof.Pierluigi Dall’Aglio, archeologo del Dipartimento di Storie,Culture e Civiltà dell’Università di Bologna, è un profondo conoscitore dei siti archeologici pesaresi e marchigiani, ed in particolare delle città romane di Suasa e Ostra e della villa tardo antica di Colombarone. In seguito alla ennesima visita straordinaria ai mosaici del Duomo, ha voluto rilasciare un’intervista che è anche uno sfogo personale nei confronti di anni di lavori lasciati in parte nell’oblio e incompiutezza.
Dunque professor Dall’Aglio, si è ripetuto l’ennesimo rito, con parecchie persone, che sono volute salire nel carro dei vincitori e che magari pochi mesi fa sostenevano lo stacco dei mosaici, per la salvaguardia di questo immenso patrimonio….
“E’ proprio così. Già da anni, grido nel deserto e nessuno mi ascolta. I mosaici vanno staccati perchè sono un patrimonio dell’umanità, come sostenne Federico Zeri, negli anni passati al Duomo di Pesaro. Non servono i cerimoniali di copertura politica, come fece il ministro Franceschini con il suo blitz pesarese. Sono intervenuti studiosi di tutto il mondo dopo la scoperta del 1990 della professoressa Polichetti dello strato inferiore del tappeto musivo della cattedrale pesarese. Nel convegno di archeologia cristiana del 1983 partecipai anch’io e la mia proposta di giovane archeologo di allora venne presa come una stramberia. Fu solo la Polichetti e alcuni archeologi tedeschi e francesi, che compresero che dietro il mio progetto, avveniristico, vi era un fondo di verità”.
E quale era questo progetto tanto strano e discusso?
“Era quello di fare lo stacco e di portare i due livelli musivi sullo stesso piano e quindi trasformate la cattedrale di Pesaro in un museo permanente. Occorreva costruire una nuova cattedrale. Ma gli spazi allora erano tanti anche limitrofi a quelli attuali. Ma molti sacerdoti si strapparono le vesti e vidi anche da parte delle istituzioni posizioni di perplessità. Abbiamo dovuto aspettare un arcivescovo aperto e intelligente come mons.Bagnasco a parlare di nuovo dello stacco. Solo che Bagnasco, che pensava alla soluzione delle grotte, non si rendeva conto che quella soluzione non era eco sostenibile per l’equilibrio termico dei mosaici, che già adesso stanno soffrendo in una posizione di cattività nel sottosagrato, opera incompiuta, come gli scavi di Colombarone che io iniziai e diressi ed ora per mancanza di fondi sono rimasti incompiuti. Il visitatore degli scavi di Colombarone che cosa trova adesso se non una capanna isolata con dei mosaici mal tenuti? E’ questa la cultura archeologica? Dunque a cosa servono fare guide che illustrano i mosaici o gli scavi di Colombaone, quando i lavori non sono completati?
Nel 2003 , il cardinale Bagnasco, nell’introduzione al volume i Mosaici del Duomo di Pesaro, scrisse: “Ciò che è scritto sotto la Cattedrale di Pesaro sono parole di arte e di bellezza non comune: parole ispirate dalla fede in Cristo e nei suoi misteri. Il mosaico superiore si presenta come un percorso di catechesi attraverso simboli tipici della tradizione evangelica. Si potrebbe chiamare la secolare Bibbia dei poveri che con le sue figure ha istruito intere generazioni. Ma non cita i mosaici inferiori, i più antichi e misteriosi. Non è anche questo il segno dei nostri tempi?
“Certamente perchè la chiesa, e in particolare un vescovo illuminato come Bagnasco, veniva frenato dalle istituzioni anche ecclesiali e l’ipotesi di Raffaella Farioli Campanati, in tempi non sospetti, per motivi di crisi economica, sulla funzione di cattedrale paleocristiana, nel già citato congresso, dell’edificio inferiore dell’attuale cattedrale, segnava un colpo di scure a coloro che volevano riconoscerla nella chiesa extraurbana e cimiteriale di S.Decenzio. Dunque a Pesaro si sono formate due correnti : la prima impegnata e veritiera fra cui milita il prof.Antonio Brancati, il prof.Guidi che vogliono il recupero dei due mosaici per la loro importanza storico-artistica e la corrente di coloro, che in una posizione dk conservazione, una posizione di comodo, non vogliono risolvere il problema della tutela di questo prezioso patrimonio artistico”.
Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.altrogiornalemarche.it