ANCONA & provinciaCRONACA

La Polizia locale esclusa dalla vigilanza nei seggi elettorali

La Polizia locale esclusa dalla vigilanza nei seggi

La Polizia locale esclusa dalla vigilanza nei seggi elettorali

Dura presa di posizione delle organizzazioni sindacali della funzione pubblica

La Polizia locale esclusa dalla vigilanza nei seggi

ANCONA – I sindacati C.G.I.L. – Funzione Pubblica,C.I.S.L. – F.P. – U.I.L. – F.P.L., rispettivamente nelle persone di Rossana Dettori, Giovanni Faverin e Giovanni Torluccio intervengono in maniera assai critica sull’esclusione degli operatori di Polizia Locale dai servizi di vigilanza presso i seggi elettorali della prossima consultazione referendaria di domenica 17 aprile. “ Abbiamo appreso con stupore – esordisce la nota sindacale – il contenuto della nota numero 55/0001040/2016 datata 5 aprile del Ministero dell’Interno – Dipartimento della Funzione Pubblica – Segreteria del Dipartimento – Ufficio ordine Pubblico,con la quale è stato annunciato che: ‘ …Nelle more della definizione delle segnalate problematiche amministrative connesse al concorso nei servizi di vigilanza ai seggi del personale non appartenente alle Amministrazioni dello Stato,si rende necessario procedere alla pianificazione dei correlati dispositivi di sicurezza e vigilanza attraverso l’impiego del solo personale delle forze di Polizia di cui all’art.16 della Legge 121/81 ‘. Giova sottolineare che la polizia locale non si è mai sottratta allo svolgimento di funzioni ulteriori rispetto a quelle di polizia amministrativa locale richiamate nell’art.117 della Costituzione,tanto che giornalmente gli appartenenti al corpo sono impiegati in servizi di polizia giudiziaria,sanitaria, edilizia, ambientale, annonaria, amministrativa,tributaria,svolgendo spesso nei fatti attività di pubblica sicurezza e di ordine pubblico,sostituendosi anche alle Forze di Polizia statale in numerose attività di contrasto alla microcriminalità. Nonostante ciò assistiamo,giorno dopo giorno,alla divaricazione fra i diritti degli appartenenti al corpo e quelli delle Forze di Polizia statali,con differenze sostanziali,ad iniziare dall’esclusione del personale della Polizia Locale dai benefici derivanti dall’equo indennizzo e dalla causa di servizio,a causa delle misure restrittive che furono introdotte dall’art. 6 del Decreto Monti del 6 dicembre 2011,dalla differenziazione del trattamento economico in caso di malattia introdotta dalla Legge Brunetta 150/2009,dal mancato inserimento nella categoria dei lavori usuranti,dal diverso trattamento assistenziale,previdenziale,assicurativo ed economico. Queste continue e palesi discriminazioni alimentano ancora di più il disagio dei 60.000 appartenenti,che da anni chiedono la riforma della Legge Quadro n. 65/1986,nonché il rinnovo del Contratto Nazionale di riferimento,al fine di rendere più chiare e valorizzare,finalmente,le funzioni e le competenze di questo personale. Soprattutto si rischia di inasprire ulteriormente la vertenza in corso portata avanti dalle scriventi organizzazioni sindacali per il superamento delle disparità esistenti,che ha portato già al confronto con la Conferenza delle Regioni ed ANCI. Pertanto,alla luce di quanto sopra esposto – conclude la nota – ,le scriventi organizzazioni sindacali chiedono la revisione del disposto di cui alla circolare in modo che la Polizia Locale eserciti ,come è accaduto finora,la funzione di vigilanza presso i seggi elettorali. Fp Cgil,Cisl Fp e Uil Fpl chiedono inoltre al Governo un preciso impegno affinchè si possa finalmente riaprire il confronto sul rinnovo contrattuale e colmare le gravi discriminazioni sopra enunciate. Fermo restando la necessità di procedere alla modifica della oramai obsoleta Legge 65/86,alla luce di un quadro normativo completamente mutato,il DDL Sicurezza,attualmente in discussione,può costituire l’occasione per restituire dignità professionale ad operatori che quotidianamente rappresentano la prima e immediata risposta per le comunità locali e a tal fine,chiedono di aprire un tavolo di confronto che coinvolga Ministero degli Interni, Anci e parti sociali“.

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