Cecconi: “Finalmente Ceriscioli è pronto a lasciare l’assessorato alla Salute”

Andrea Cecconi: “Finalmente Ceriscioli è pronto a lasciare l’assessorato alla Salute”

“Troverei la notizia confortante, se non fossi costretto a leggere che le principali preoccupazioni del Governatore per l’assegnazione della delega riguardano le alleanze politiche e la spartizione delle poltrone”

Cecconi: “Finalmente Ceriscioli è pronto a lasciare l’assessorato alla Salute”di ANDREA CECCONI*

ANCONA – Pare che finalmente il Governatore Ceriscioli si sia risolto a dimettersi dalla carica ad interim di assessore alla Salute. Troverei la notizia confortante, se non fossi costretto a leggere che le principali preoccupazioni del Presidente circa l’assegnazione dell’assessorato riguardano le alleanze politiche e la spartizione delle poltrone.

Per un attimo ho sperato che finalmente l’esecutivo regionale stesse mettendo i cittadini davanti alla politica e ai propri interessi: che ingenuo che sono!

Il punto è che Ceriscioli avrebbe dovuto lasciare da tempo la salute, quando venne alla luce che la sua campagna elettorale era stata finanziata in gran parte da aziende sanitarie private. Ancor più oggi, che le ricostruzioni della Magistratura mettono in discussione la sua condotta e ne amplificano il conflitto d’interessi, sostenendo che la società Medilife avrebbe finanziato in via occulta il Governatore e la sua elezione. Lui, invece, reputa opportuno mettersi a fare calcoli utilitaristici.

Ma il lassismo del Presidente nei confronti dell’inchiesta Medilife e dei dirigenti regionali coinvolti è innegabile, laddove anziché sospenderli in via cautelativa fino ad ulteriori sviluppi dell’indagine, ha preferito accettare la soluzione di comodo dell’aspettativa volontaria di Ciccarelli, invece delle annunciate dimissioni.

Sembra che ancora non sia chiaro a questi figuri che il loro ruolo consiste nel mettersi al servizio dei cittadini.

Così assistiamo a scambi di favori per non scontentare nessuno e nel frattempo si pongono in essere riforme dannose e prive di qualsiasi logica.

Dopo un anno di guida della Regione e della Sanità marchigiana, Ceriscioli non ha ottenuto alcun risultato sul fronte della riduzione delle liste di attesa, gli operatori e i servizi sono sempre ridotti allo stremo delle proprie capacità e il piano assunzioni promesso è totalmente inadeguato alle reali esigenze di un servizio pubblico funzionante.

Le riforme di Ceriscioli sembrano piuttosto incentrate al taglio di servizi e alla chiusura di una serie di ospedali, a partire dai punti nascita, al solo scopo di sostituirli con nuove strutture e nuovo cemento.

Qualcuno lo informi che i mattoni non sono in grado di curare la salute dei cittadini.

Avrei, infine, una domanda: quando parla di riforme da concludere prima di lasciare, il Governatore fa riferimento ad una nuova legge sull’accreditamento delle strutture sanitarie private? Perché questa è una tematica che sia Spacca che Ciccarelli hanno sempre avuto a cuore ed ora anche lui ne ha fatto un suo cavallo di battaglia. Non dovrebbe sorprendere, visto il dettaglio dei suoi finanziatori.

Basti pensare che il passaggio da una legislatura all’altra non abbia fatto cambiare il disegno di legge di una virgola e che la quantità di agevolazioni previste per i privati sia rimasta ingente. Questa legge è stata proposta identica da due governatori, a conferma di una espressa volontà politica volta a sgretolare la sanità regionale pubblica in favore di quella privata, da tempo così generosa verso i nostri governanti.

*Deputato del MoVimento 5 Stelle

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