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In tanti all’incontro con l’attore polacco Romuald Klos

In tanti all'incontro con l'attore polacco Romuald Klos

In tanti all’incontro con l’attore polacco Romuald Klos

Al Santuario della Madonna delle Grazie di Pesaro. Si tratta del coprotagonista del film The Passion di Mel Gibson

In tanti all'incontro con l'attore polacco Romuald KlosPESARO – Tanta gente, nonostante la pioggia, lunedì sera al Santuario della Madonna delle Grazie per incontrare Romuald Klos, l’attore polacco coprotagonista del film The Passion di Mel Gibson. Klos è stato ospite del secondo incontro promosso dal Centro culturale S. Maria delle Grazie (e patrocinato dal Comune), presieduto da padre Roseto dei Servi di Maria.

L’incontro, che è stato presentato dal vice direttore del Centro culturale Max Baronciani, ha visto dapprima intervenire il giornalista Paolo Montanari sul tema “Gesù nella storia del cinema’’: “Sono oltre 200 i film che vedono come soggetto, Gesù Cristo. Dal primo film di Lear sulla Passion du Christ, del 1899, al Gesù che cammina sulle acque di Melies, dal primo film italo francese della Pathè, di Zecca, che racconta in tableau vivants, la storia di Gesù, al celebre Golgota di Duvivier. La settima arte è rimasta affascinata dalla figura di Gesù fin dalle origini”, ha raccontato.

Toccante la testimonianza di Romuald Klos, il flagellatore di Cristo, nel film The Passion. “Sono nato in Polonia, dove mi sono laureato in architettura. Venuto in Italia, a Roma, trent’anni fa, ho iniziato a condurre una vita disordinata: bevevo mi drogavo, ho perso un lavoro e mi sono ridotto a dormire sulle panchine. Mi sono anche ammalato di tumore. Insomma ero divenuto un derelitto umano. Un giorno un incontro salvifico con un povero, più misero di me e una voce che incominciò a guidarmi. Era il Signore che mi stava conducendo verso una vita retta. Dapprima ripresi il mio lavoro di architetto e progettai un lavoro per la basilica di San Pietro, poi la chiamata del cinema. Così iniziai la mia nuova carriera come protagonista nel film di Peter Del Monte, il Lavavetri. Poi ho lavorato con la Cavani, Pupi Avati ecc., fino all’incontro fortuito, ma voluto dal Signore, con Mel Gibson, che appena mi vide mi scritturò nella parte del flagellatore. Mentre si giravano le drammatiche scene della flagellazione, pregavo dentro di me.’’

 

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