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A trent’anni dallo scandalo metanolo nelle Marche boom del vino biologico

 

A trent’anni dallo scandalo metanolo nelle Marche boom del vino biologico

Una bella iniziativa con Symbola. Dal tappo in vetro ai prodotti biodinamici fino ai cosmetici la nostra regione fa scuola

A trent’anni dallo scandalo metanolo nelle Marche boom del vino biologicoANCONA – Trent’anni fa lo scandalo del metanolo mise in ginocchio il settore vitivinicolo nazionale ma da quell’episodio è nato il Rinascimento dei vino che ha portato a ottenere record a livello mondiale, puntando su legame col territorio, innovazione e qualità. Il tema è stato al centro dell’incontro promosso da Coldiretti e Fondazione Symbola a Roma dal titolo “Accadde domani. A 30 anni dal metanolo il vino e il made in Italy verso la qualità”.  Un percorso di qualità che vede le Marche tra le regioni più all’avanguardia, a partire dalla crescita del biologico. Nello spazio di un paio d’anni gli ettari coltivati a uva secondo il metodo bio sono praticamente triplicati, passando da 1.100 ha a 3.800 ha. Si tratta di quasi un quarto dell’intera superficie vitata regionale. Ma la nostra regione vede anche l’80 per cento delle uve utilizzate per la produzione di vini Doc e Docg, contro il 66 per cento a livello nazionale. E non mancano i casi di innovazione. In mostra a Roma le bottiglie con il tappo di vetro proposte dalla cantina Centanni di Montefiore dell’Aso (Ascoli Piceno).

Il titolare, Giacomo Centanni, giovane ma già pluripremiato, ha puntato su questo tipo di bottiglia che garantisce una conservazione perfetta del prodotto, oltre ad essere riciclabile e riutilizzabile. Non mancano neppure i vini biodinamici, prodotti secondo una serie di regole “naturali” così come la linea della wine beauty, i cosmetici al vino che stanno conquistando nuove fette di mercato. Accanto alle innovazioni, a trainare il settore, ricorda Coldiretti Marche, sono state senza dubbio le esportazioni che hanno superato il tetto dei 50 milioni di euro, ma va segnalato anche il fenomeno della vendita diretta, grazie o oltre un migliaio di aziende che commercializzano bottiglie e dame e organizzano iniziative di degustazione sul territorio regionale.

Il 30 per cento dei Punti di Campagna Amica, la rete promossa da Coldiretti degli agricoltori che commercializzano senza intermediazioni, ha puntato proprio sul vitivinicolo. E intanto cresce la richiesta di vini ottenuti da vitigni autoctoni, i preferiti nelle scelte di acquisto, così come l’enoturismo. “Il caso del metanolo rappresenta un esempio per tutto il sistema produttivo italiano della necessità di passare da un’economia basata sulla quantità ad un’economia che punta invece su qualità e valore” sottolinea il presidente di Coldiretti Marche, Tommaso Di Sante. Nelle Marche, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat, sono attive complessivamente 14.200 aziende, per una superficie complessiva di circa 16.200 ettari.

DAL METANOLO AD OGGI: GLI HIGHLIGHTS DEL VINO MARCHE

  • Esportazioni di vini marchigiani sopra i 50 milioni di euro
  • Boom biologico con una vigna su quattro coltivata con metodo bio
  • L’80% delle uve utilizzate per Doc e Docg contro una media nazionale del 66%
  • Spazio all’innovazione dai tappi in vetro al wine beauty
  • Oltre mille le aziende che fanno vendita diretta
  • Vini autoctoni in cima alle preferenze di acquisto
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