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Vendita delle case popolari: il Sunia denuncia l’anarchia dei prezzi

Vendita delle case popolari: il Sunia denuncia l’anarchia dei prezzi

Vendita delle case popolari: il Sunia denuncia l’anarchia dei prezzi

La Regione Marche ed alcuni Comuni hanno messo sul mercato una parte del loro patrimonio di edilizia residenziale pubblica

Vendita delle case popolari: il Sunia denuncia l’anarchia dei prezziANCONA – Ormai da diverse settimane, la Regione Marche ed alcuni Comuni hanno messo in vendita una parte del loro patrimonio di edilizia residenziale pubblica, invitando gli attuali assegnatari ad acquistare l’alloggio che occupano.

L’obiettivo dichiarato è quello di reperire fondi per realizzare alloggi nuovi, meno impegnativi dal punto di vista della gestione, da assegnare alle famiglie presenti nelle varie graduatorie.

La Regione, che già nel febbraio 2013 aveva stabilito i propri criteri per la determinazione del prezzo di vendita, ha avviato la procedura di dismissione degli alloggi interessati nel marzo 2015. Poche settimane dopo, con un decreto interministeriale, il Governo ha stabilito nuovi, e diversi, criteri da applicare, che portano a determinare, nella maggior parte dei casi, per gli stessi appartamenti, prezzi di gran lunga più bassi.

Ora la Regione intende procedere con l’applicazione dei prezzi risultanti dai propri criteri, prezzi spesso eccessivi rispetto alle condizioni degli immobili, mentre sembra che i Comuni siano lasciati liberi di utilizzare (ed alcuni si sono già dichiarati intenzionati a farlo) i prezzi stabiliti dal decreto del Governo.

Accadrà, quindi, che un appartamento, magari in cattive condizioni, venga offerto all’inquilino ad un prezzo sostanzialmente simile al prezzo di mercato degli immobili di recente costruzione mentre, nella stessa via, pochi metri più in là, contemporaneamente o un mese dopo, un appartamento simile venga ceduto dal Comune ad un prezzo pari a poco più della metà.

E’ del tutto evidente l’ingiustificata disparità di trattamento che si verrebbe a creare fra gli assegnatari ed è altrettanto prevedibile la confusione che si verrà a creare fra i potenziali acquirenti che, molto difficilmente, potranno comprenderne e accettarne le ragioni.

Occorre perciò che la Regione riveda le proprie scelte e si decida ad adottare i prezzi previsti dal decreto interministeriale anche per la vendita degli alloggi ERP di sua proprietà, il che le consentirebbe oltretutto (cosa altrimenti impossibile perché ai prezzi ora proposti ben pochi saranno disponibili ad acquistare) di incassare, almeno in parte, le somme che ha già messo in bilancio per la realizzazione del suo piano di edilizia residenziale 2014-2016.

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