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Terremoto, nelle Marche si allunga il conto degli animali morti

Terremoto, nelle Marche si allunga il conto degli animali morti

Secondo una stima della Coldiretti è di almeno quattrocento capi il bilancio delle pecore e delle mucche uccise sinora nelle zone del sisma.  Ora serve accelerare sulla risoluzione del contratto e sulla messa in opera delle stalle, a partire dalle aziende danneggiate dal sisma di agosto

Terremoto, nelle Marche si allunga il conto degli animali morti

ANCONA – Completare gli allacci della luce e dell’acqua nelle stalle mobili già consegnate, risolvere prioritariamente la situazione delle aziende colpite dal sisma del 24 agosto e accelerare sul percorso di firma del nuovo appalto.

A chiederlo è la Coldiretti Marche mentre peggiora di giorno in giorno la situazione nelle campagne devastate dal sisma, dove gli allevatori continuano a tenere i propri animali all’aperto allungando il conto del bestiame morto.

Secondo una stima Coldiretti è di almeno quattrocento capi il bilancio delle pecore e delle mucche uccise sinora nelle zone terremotate, tra i capi rimasti sotto il crollo delle stalle lesionate, quelli morti a causa del gelo, quelli spariti e mangiati dai lupi, gli aborti di vitellini e agnelli e i decessi a causa dei disagi generali legati all’alimentazione e alla situazione stessa, sempre a causa delle basse temperature.

“La priorità deve essere quella di consentire l’ingresso degli animali nelle stalle mobili e fermare la strage di mucche e pecore costrette per mesi a restare al freddo – spiega il presidente di Coldiretti Marche, Tommaso Di Sante -. Parallelamente va definito un cronoprogramma per il nuovo appalto, garantendo tempi strettissimi per il completamente delle stalle del sisma di agosto e l’arrivo di quelle necessarie per il terremoto di ottobre, dalla realizzazione delle piazzole fino alla possa in opera delle strutture. Ma serve anche l’arrivo dei fondi annunciati per dare ossigeno alle nostre imprese strette fra danni, crollo della produzione e calo del mercato”.

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