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Nella provincia di Pesaro si sta cercando di risolvere il gravoso problema dell’accoglienza dei minori stranieri

Nella provincia di Pesaro si sta cercando di risolvere il gravoso problema dell’accoglienza dei minori stranieri

di PAOLO MONTANARI

PESARO – In questi giorni ha fatto scalpore il fatto che alcuni minori rifugiati, non sono stati accolti dai comuni della provincia di Pesaro e Urbino. Papa Francesco, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, è ritornato su questo tema delicato e drammatico, in quanto si tratta di minori, cioè delle persone più deboli.

Ne parliamo con un esperto di problemi di migrazione e, soprattutto, osservatore della migrazione dei minori, spesso abbandonati al loro destino, don Giorgio Giorgetti. di Migrantes Marche.

– Perché viene meno, don Giorgio, il concetto latino di pietas collettiva, che oggi si traduce in mancanza di accoglienza soprattutto dei minori?

“In questi giorni l’amministrazione comunale cerca di trovare delle soluzioni tampone per i rifugiati, dando un piccolo budget per l’accoglienza alle famiglie. Ma quale sarà la risposta, visto che già la proposta ha avuto una strumentalizzazione politica? Le problematiche dei minori sono ancora più gravi, perché implicano oltre all’accoglienza anche l’inserimento, psicologico, familiare e scolastico. Il problema delle lingue con i rifugiati è enorme. Nell’esperienza che ho avuto nella mia parrocchia di San Cassiano, più di dieci anni fa, l’inserimento di persone nella casa parrocchiale è stato di rispetto della cultura di queste persone, spesso sradicate dalle loro terre, per guerra o povertà. Quindi prima del piatto caldo, ho voluto privilegiare la loro lingua, modi e stili. E questo è particolarmente importante per i minori”.

– Don Giorgio, il piano nazionale per fronteggiare il flusso straordinario di cittadini extracomunitari adulti, famiglie e minori stranieri non accompagnati, ha attribuito al Ministero la responsabile distinzione tra minori non accompagnati richiedenti asilo e non richiedenti asilo. Cosa ne pensa?

“Mi rendo conto delle difficoltà oggettive che si devono affrontare. Con i due livelli di accoglienza, in particolare con il secondo, chiamato Sprar, oltre 2400 minori stranieri richiedenti asilo non accompagnati, sono arrivati in Italia nel primo semestre 2016. La situazione è in continuo mutamento. Nel 2015, secondo i dati Caritas, sono arrivati 16.478 migranti minori, pari al 10,7% del totale, un numero inferiore rispetto al 2014, quando erano del 15,4%. Il maggior numero di giovani giunti da soli, in gran parte minorenni, sono stati gli eritrei (4407) seguiti da 2072 siriani. I minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo sono stati lo scorso anno 3959, di cui il 96,8% maschi e di questi l’81,2% sotto protezione umanitaria. Per quanto riguarda i minori rifugiati, la percentuale cala enormemente, ed è del 4,1%”.

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