Nelle Marche è l’artigianato a pagare il prezzo più alto della crisi
Nelle Marche è l’artigianato a pagare il prezzo più alto della crisi
Reso noto il Rapporto annuale del mercato del lavoro 2016
ANCONA – Le Marche nell’ultimo anno hanno registrato un’evoluzione delle principali grandezze macroeconomiche sostanzialmente allineata a quella del Paese. In base alle stime elaborate da Prometeia, il Pil della regione è aumentato, su base annua, dello 0,7%. Resta tuttavia più accentuata, a sfavore della nostra regione, la contrazione cumulata del prodotto interno lordo a partire dal 2007. Nel 2015, le imprese attive nelle Marche sono 152.365, in calo dello 0,8% rispetto al 2014. L’artigianato mostra un’accentuata sofferenza con gli stock di imprese registrate e attive che calano entrambi, in ragione d’anno, del -1,9%. E’ l’artigianato che paga il prezzo più alto della crisi.
I dati Istat sul mercato del lavoro mostrano una sostanziale stabilità dell’occupazione regionale (-0,1%). Diminuiscono dell’1,6% le persone in cerca di occupazione che si attestano a 69mila unità, quando erano poco meno di 32mila nel 2008. Un numero ancora molto elevato quindi e che evidenzia tutta la portata di questa lunga crisi. La dinamica del 2015 è determinata dal contestuale calo delle donne e dall’aumento degli uomini. Il tasso di disoccupazione complessivo scende dal 10,1% al 9,9% e registra una variazioni favorevole per i giovani di 15-24 anni (dal 36,4% al 32,0%). Il lavoro è la priorità per la nostra Giunta. In particolare i giovani, con azioni che stiamo mettendo in campo per combattere la disoccupazione giovanile, puntando su una più rapida ed efficace transizione dal sistema dell’istruzione e della formazione al mondo dell’occupazione.
Andando ad esaminare i dati di fonte amministrativa Sil – Job Agency provenienti dai Centri per l’Impiego, nel 2015 si registra un numero di assunzioni complessivo nel territorio marchigiano pari a circa 266mila unità, in aumento del 5,9% rispetto al 2014 e al 2013 in cui le assunzioni erano 251mila. In riferimento al solo lavoro dipendente si assiste, nel 2015, ad un incremento di assunzioni (+10,1%) rispetto al 2014. Questo è principalmente dovuto per la quasi totalità alla crescita degli avviamenti con contratto a tempo indeterminato che passano da 23mila del 2014 a 44mila del 2015, un aumento imputabile soprattutto alla riforma del diritto del lavoro in Italia.
Ciò si riflette anche nei saldi assunzioni-cessazioni. Esaminare questi due aggregati congiuntamente, tramite il calcolo del saldo fra assunzioni e cessazioni in un determinato intervallo temporale, permette di studiare l’evoluzione dell’andamento delle posizioni lavorative e, quindi, anche come varia l’occupazione con una fonte che registra l’entità effettiva dei nuovi contratti e delle cessazioni dei rapporti di lavoro. Dal 2009 al 2014 si sono perse 47.620 posizioni lavorative di lavoro dipendente nelle Marche, 17 mila nel solo 2009. Nel 2015 per la prima volta dall’inizio della crisi il saldo assunzioni cessazioni è positivo con +11.564 posizioni lavorative. I saldi occupazionali positivi dell’ultimo anno sono interamente dovuti al contratto a tempo indeterminato che fa registrare un +19.764 posizioni lavorative.
Esaminando gli indicatori principali di crisi del nostro sistema economico, cassa integrazione e mobilità si osserva un miglioramento per entrambi gli ammortizzatori sociali. Le ore di Cassa Integrazione Guadagni totali autorizzate nelle Marche nel 2015 sono 32 milioni, un valore del 33,9% inferiore ai massimi di circa 50 milioni raggiunti nei due anni precedenti. Si può notare una contrazione della componente ordinaria, in calo del 18,5%, a cui si abbina un diminuzione maggiore sia di quella straordinaria che della Cig in deroga (entrambe -37% circa).
Tra i principali comparti del manifatturiero da segnalare il forte calo del legno mobile in cui il ricordo alla Cig passa dalle oltre 6 milioni di ore del 2013 e del 2014 a 3 milioni 800mila del 2015; in calo anche il settore pelli calzature passa dalle oltre 5 milioni di ore dei due anni precedenti alle 4 milioni 200mila del 2015, mentre la meccanica scende a 8milioni 800mila ore, rispetto alle oltre 13 milioni di ore dei tre anni precedenti. Il 2015 è anche l’anno con il minor ricorso alla mobilità dall’inizio della crisi. Nel 2015 sono 3.453 i lavoratori collocati in mobilità mentre erano 7.173 nel 2014, dopo il calo consistente del 2013 (da 13.798 del 2012 a 8.109).
I QUADERNI DELL’OSSERVATORIO – PERIODICO TRIMESTRALE III TRIMESTRE 2016
L’evoluzione del mercato del lavoro regionale, nel terzo trimestre 2016, mostra una sostanziale stabilità della partecipazione al mercato del lavoro, e una diminuzione dell’occupazione dell’1,4% che si riflette solo parzialmente sulla diminuzione del tasso di occupazione (-0,3 punti percentuali), per via delle declinanti dinamiche demografiche. Il tasso di occupazione si attesta al 62,8%. Diminuisce in modo rilevante l’occupazione sia dipendente che indipendente nel commercio, seguono industria e costruzioni, diminuzioni solo parzialmente contro bilanciate dall’aumento degli altri servizi. Le persone in cerca di occupazione aumentano del 14,5%, con dinamiche simili per entrambe le componenti di genere: Ciò porta il tasso di disoccupazione dall’8,7% a sfiorare la doppia cifra (9,9%). Va tenuto conto che sull’aumento dei disoccupati pesa anche la riduzione degli inattivi (-2,3%).
Il numero complessivo di assunzioni diminuisce, in termini tendenziali, del 3,5%. La dinamica sfavorevole è in gran parte attribuibile al progressivo e persistente declino dei contratti non alle dipendenze, soprattutto intermittente (-15,1%) e parasubordinato (-28,2%), ma anche fra quelli alle dipendenze del tempo indeterminato (-20%). Si registrano cali abbastanza consistenti nel manifatturiero (-14,8%). Il saldo assunzioni cessazioni passa da -2.907 del III trim 2015 a -5.516 con un peggioramento riscontrabile in tutte le province delle Marche e cali generalizzati a livello settoriale.
Le ore di cassa integrazione guadagni complessivamente autorizzate dall’Inps sono 8 milioni con un aumento tendenziale del 4,2%, mentre nell’intero Paese si verifica una forte riduzione (-23,8%). La cassa integrazione ordinaria si dimezza con poco più di 1 milione di ore concesse, mentre la Cig straordinaria cresce del 24% passando a 3 milioni 753mila ore.
Unico dato positivo in questo trimestre il calo marcato dei lavoratori posti in mobilità che si attestano a 518 unità segnando una flessione tendenziale del -18,8%.
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Rapporto Annuale Mercato del Lavoro 2016 Regione Marche
I Quaderni dell’Osservatorio – n.38 – III Trimestre 2016 Regione Marche
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