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“Anche guidare un camion va considerato un lavoro usurante”

“Anche guidare un camion va considerato un lavoro usurante”

Secondo Confartigianato Trasporti il tema entrato in Parlamento il 3 gennaio 2016 deve essere ora considerato seriamente. Sono interessati anche buona parte dei 10.000 autisti delle Marche

"Anche guidare un camion va considerato un lavoro usurante"

ANCONA – Si discute molto in questi giorni di anticipare la pensione a determinate categorie di soggetti con il cosiddetto APE, di anticipare l’accesso alla pensione per i lavoratori “usuranti” senza mai affrontare il tema di chi viene considerato veramente lavoratore usurante. Ad esempio, secondo Gilberto Gasparoni segretario della Confartigianato Trasporti Marche, l’autista di veicoli industriali adibito al trasporto delle merci, non rientra ingiustamente in questa categoria di lavoratori. Questa professione, al momento attuale non viene considerata usurante. Lo è invece quella di chi conduce veicoli pesanti che trasportano persone, ma per quelli che trasportano merci non vale la stessa cosa.

Una penalizzazione denunciata ripetutamente da Confartigianato Trasporti e ci auguriamo che la normativa in discussione questi giorni ponga fine a questa discriminazione alla quale si sta cercando di rimediare anche con interventi già portato in parlamento. Infatti nello scorso dicembre, in Senato è stata presentata l’iniziativa “Guidare il Tir è usurante”, sostenuta dalla Confartigianato Trasporti in cui i senatori Bartolomeo Pepe (Gruppo Grandi Autonomie e Libertà) e Michelino Davico (Moderati) hanno definito “inspiegabile” l’esclusione del lavoro di autista di veicoli industriali dall’elenco dei lavori usuranti e hanno annunciato la realizzazione di un disegno di legge finalizzato a tutelare la dignità del lavoro e i lavoratori della categoria. Anche per Serenella Fucksia (M5S all’epoca dell’incontro, ma in seguito espulsa dal movimento), quella del camionista è una professione da inserire immediatamente nell’elenco delle professioni usuranti, in virtù in particolare di quattro fattori: i tempi lavorativi; lo stress derivante da lavorare in un ambiente a rischio di incidenti; la postura ergonomica sfavorevole; l’alimentazione non corretta che favorisce l’insorgenza di patologie cardiovascolari e/o legate a disturbi del sonno.

Per Elvio Marzocchi presidente di Confartigianato Trasporti Marche, la condizione di lavoratore usurante del conducente deriva anche dalle condizioni di mercato, in cui la committenza esercita forti pressioni sulle aziende di autotrasporto (pagando il meno possibile) consegne puntuali. Pressioni che poi finiscono per forza di cose per scaricarsi suoi conducenti che vivono sulla strada. dormono in cabina con lo stress che scaturisce dalla probabilità di essere vittima di furti, rapine o danneggiamenti. Ed ancora senza considerare che si opera in un sistema infrastrutturale carente di servizi per l’autotrasporto e per i conducenti rende difficoltoso, conciliare le esigenze espresse dalla committenza.

 

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