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La storia e lo sviluppo di Camerano sono legati alla Farfisa

La storia e lo sviluppo di Camerano sono legati alla Farfisa

La fisarmonica raccontata in un’esposizione unica per appassionati e addetti ai lavori. Oltre 70 strumenti musicali nella mostra che sarà aperta sabato. C’è anche un pezzo da collezione: l’organo suonato dai Pink Floyd a Pompei

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CAMERANO – Raccontare un territorio e la sua gente attraverso i prodotti dell’ingegno dei suoi artigiani. Nasce da questa volontà il progetto di dare vita a Camerano, terra da sempre a vocazione produttiva, a un’Esposizione dedicata alla Farfisa, le Fabbriche Riunite Fisarmonica.

Dalle prime fisarmoniche prodotte agli organi degli anni ’60 del ‘900, con un pezzo unico utilizzato dai Pink Floyd, passando attraverso tutto il XX secolo e gli strumenti che lo hanno caratterizzato. Il tutto immerso in un’atmosfera che parla della storia, delle tradizioni e dei personaggi di un territorio che ha fatto dell’arte degli strumenti musicali un punto di eccellenza. Questo e altro viene raccontato nell’esposizione “Farfisa – Storia e sviluppo di Camerano” che sarà inaugurata domani, sabato 24 settembre, alle 17,30 in piazza Roma a Camerano, alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni comunali e regionali. In occasione del taglio del nastro sarà allestito un percorso in cui artigiani della fisarmonica creeranno in diretta pezzi unici e si svolgerà un concerto di fisarmoniche e organi. Domenica, poi, il “Farfisa day” dedicato alla storica azienda, con oltre 180 ex dipendenti che si ritroveranno tutti insieme.

L’esposizione, promossa dal Comune di Camerano e dalla Pro Loco “Carlo Maratti”, è ospitata nei locali dell’Ex-Imperia in Piazza Roma 26, recuperati grazie a una sapiente opera di ristrutturazione. Oggi l’anteprima per la stampa, alla presenza del sindaco di Camerano Annalisa Del Bello, dell’assessore alla Cultura e alle Attività produttive Ilaria Fioretti, del presidente della Pro Loco “Carlo Maratti” Edoardo Granini e dei curatori dell’esposizione, Sandro Strologo e Claudio Capponi.

Su uno spazio di circa 400 mq sono raccolti più di 70 modelli degli strumenti musicali prodotti dalla Farfisa fino al 1998, anno di cessazione dell’attività. Un affascinante viaggio per tappe che ripercorre l’intera storia delle Fabbriche Riunite Fisarmonica, un’occasione unica per appassionati e addetti ai lavori per conoscere da vicino la produzione di quest’eccellenza del Made in Italy nel mondo. “Mio nonno realizzava tastiere alla Scandalli, mio padre lavorava alla Farfisa – ha detto il sindaco Del Bello -. Sono cresciuta con i racconti legati alla produzione degli strumenti musicali. Questa esposizione ripercorre una storia che parte da lontano, ma che dalle nostre radici ci proietta nel futuro. Un ringraziamento per questo evento va alla Pro Loco”.

Più di 70 strumenti sono esposti all’interno di “Farfisa – Storia e sviluppo di Camerano”. Tutti originali e frutto di ricerche meticolose di due grandi estimatori ed esperti della Farfisa: Sandro Strologo, storico della fisarmonica, e Claudio Capponi, ex dipendente Farfisa. Non solo strumenti musicali. In esposizione anche alcune produzioni storiche di Camerano e del suo territorio, come le camicie, i cappelli e gli strumenti originali che le hanno realizzate (ferri da stiro, macchine da cucire, ecc.). Non è un caso che l’ex sede della camiceria Imperia, oggi Smeralda, ospiti l’esposizione. In questo spazio, sorgerà anche un punto di accoglienza e un’area dedicata alla promozione del turismo del territorio. “Questa struttura – ha spiegato l’assessore Fioretti – è diventata un luogo meraviglioso grazie al recupero. L’esposizione vuole essere solo la prima tappa dell’ampliamento dell’offerta culturale di Camerano e della sua valorizzazione in termini turistici”.

La Farfisa ha sempre coniugato cultura e territorio. Per questo i promotori hanno deciso di raccontarne storia e produzione. Un evento che guarda dunque al passato, ma anche al futuro: l’esposizione si propone infatti anche l’obiettivo di offrire opportunità occupazionali a un territorio che sta trasformando la propria vocazione da industriale a turistica. Un’occasione che non si limita alla sola esposizione: il contenitore potrà infatti essere sede di eventi e festival per musicisti, luogo in cui gli artisti del luogo potranno esibirsi. “Un centro dove far nascere in futuro diverse iniziative culturali ed eventi – ha detto il presidente della Pro Loco, Granini – Camerano da territorio a vocazione produttiva si sta sempre più caratterizzando come attrattore di turismo. Stiamo già raggiungendo ottimi risultati in questo senso. Per di più, per l’organizzazione e la realizzazione dell’esposizione, la Pro Loco si è affidata a fornitori e professionisti tutti locali: un modo, anche questo, per investire sul territorio”.

L’esposizione, hanno sottolineato i due curatori Strologo e Capponi, è rivolta sia ai fisarmonicisti che agli appassionati di musica e non. Qualificata la selezione degli strumenti in mostra, con veri e propri pezzi unici come l’organo Compact Duo utilizzato dai Pink Floyd nell’ormai mitico concerto a Pompei del 1971 e oggi appartenente a una collezione privata o il “pianoforte trasparente”, modello originale degli anni ’80. Musiche di sottofondo, filmati ed oggetti d’epoca, documenti originali arricchiscono il percorso espositivo.

L’esposizione sarà visitabile tutti i giorni dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16,00 alle 19,30.

LA SCHEDA / IL PERCORSO ESPOSITIVO

Le stanze in cui si sviluppa l’esposizione seguono una “storia”. Oggetti dell’epoca, da banconi industriali a lampade, creano una scenografia che fa viaggiare il visitatore nel passato. A fare da sottofondo, e non poteva essere altrimenti, la musica. Gli strumenti sono collocati su “palcoscenici” che consentono di conoscere non solo gli oggetti in sé ma anche grandi musicisti e band. Il visitatore viene coinvolto in modo interattivo in tutti gli ambienti, grazie anche alla possibilità di sperimentare i diversi stumenti esposti.

LE SALE

La sala 1 è quella delle “origini”. Il visitatore fa un salto indietro nel tempo, nella Camerano di fine dell’800 grazie a un video introduttivo e all’arredamento. Esposti i vari attrezzi utilizzati per la costruzione della strumetazione e le firsarmoniche stesse, la Supervi e l’Artistavi.

La sala 2 è dedicata al ‘900, secolo che ha visto la nascita e il maggiore sviluppo della Farfisa. Esposte, tra l’altro, due fisarmoniche storiche.

La sala 3 è dedicata a uno dei primi produttori di fisarmoniche di Camerano, Silvio Scandalli. A testimoniare la sua attività, sono esposte in questa sala 15 fisarmoniche Scandalli prodotte tra il 1916 e il 1946 e 16 fisarmoniche Farfisa prodotte dopo il 1946.

La sala 4 è divisa in due aree. La prima è racconta la vita di Gervasio Marcosignori, uno tra i più grandi studiosi della fisarmonica a livello internazionale. La seconda è dedicata alla produzione della Farfisa negli anni ’60.

La sala 5 ha tra i protagonisti Gianfelice Fugazza, poliedrico musicista di organi e fisarmoniche. Gli organi la fanno da padroni: è qui che è esposto un esemplare utilizzato dai mitici Pink Floyd.

La sala 6 ha uno spazio dedicato a Paolo Soprani, uno dei più grandi produttori di fisarmoniche di Castelfidardo.

La sala 7, l’ultima, ha il pianoforte come protagonista: due dei modelli esposti rappresentano delle eccellenze nel settore.

UN PO’ DI STORIA

Nel 1856 inaugura la sua bottega di strumenti musicali a Recanati Giovanni Chiusaroli, nel 1858 sarà la volta di Celeste Ribighini ad Ancona e nel 1863 di Paolo Soprani a Castelfidardo. Sono gli artigiani che faranno fiorire l’industria della fisarmonica marchigiana. In tempi più recenti, nell’immediato dopoguerra, le tre maggiori fabbriche di fisarmoniche marchigiane decidono di fondersi: la “Settimio Soprani” di Castelfidardo, la “Scandalli” di Camerano e la “N. Frontalini & F.” di Numana danno vita alla “Fabbriche Riunite Fisarmoniche” meglio conosciuta come Farfisa. Per lungo tempo leader mondiale nel settore, questa realtà ha esportato i suoi prodotti in tutto il mondo. Accanto alla produzione di fisarmoniche, dai primi anni ’60 la Farfisa comincia a produrre anche organi elettrici ed elettronici, ma anche televisori, giradischi e Cinebox, interessante evoluzione del juke-box.

 

 

 

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