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Il privilegio di produrre un ottimo vino in un’isola tra le più belle del mondo

Il privilegio di produrre un ottimo vino in un’isola tra le più belle del mondo

Il privilegio di produrre un ottimo vino in un’isola tra le più belle del mondo

Il narratore del gusto Giuseppe Cristini, alla scoperta dell’Italia della bellezza e della cultura, ha visitato a Ischia le vigne di Giardini Arimei, una delle più incredibili e affascinanti realtà vitivinicole del nostro Paese

Il privilegio di produrre un ottimo vino in un’isola tra le più belle del mondo Il privilegio di produrre un ottimo vino in un’isola tra le più belle del mondo
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ISCHIA – Ci sono angoli del paesaggio ischitano che si vivono e una volta provati non si riescono a decantare come l’emozione ce li centellina al momento in cui guardiamo. Oppure se si raccontano agli altri occorre prendere in mano le eccitazioni dalle proprie viscere e calarsi nelle follie dei pennelli che sfornano pensieri. Ecco il narratore del gusto e della bellezza. Il sole che si posa sul mare che cos’è in fondo? Una commozione in una porzione di terra vulcanica e di natura incontaminata dove la mano degli isolani continua a modificare il territorio nel rispetto della storia e della avvenenza “selvaggia” senza eguali.

Il viaggio di Giuseppe “Peppe” Cristini è la conseguenza della declinazione di sì tanta magnificenza. Ascoltiamolo narrare:

<Nel mio scoprire l’Italia della bellezza e della cultura, recentemente, ho fatto tappa ad Ischia. Tra baie segrete, spiaggette accattivanti, sentieri di collina e di montagna di grande respiro e panorami mozzafiato da incorniciare, sfidando le piccole stradine isolane con uno scooter che ti accompagna ovunque, ho avuto modo di conoscere Francesco Iacono, che mi ha accompagnato per le vigne di Giardini Arimei.

Giardini Arimei è una delle più incredibili e affascinanti realtà vitivinicole, che abbia mai affrontato. Solo quattro ettari che Iacono conosce e cammina ogni giorno e  che mi fa percepire Giardini Arimei quale essenza della profonda passione e desiderio di condividere con l’assaggiatore l’energia vitale che Ischia sa trasmettere. Un’Ischia selvaggia, un  clima da lunga vita, la bellezza del racconto, che un milione  e mezzo di turisti da tutto il mondo decidono di scoprire ogni anno. Se io  parlo di viticoltura eroica, Iacono non vuole. Lui osserva “che non siamo degli eroi a fare viticoltura in queste condizioni, ma direi invece dei privilegiati”.

Privilegiati perché, poter tornare alla campagna, alle origini, poter godere della forza quiescente dell’isola è un tutt’uno con il nostro dovere di preservare un paesaggio, costruirlo quotidianamente nel rispetto della natura. Assaggiare i vini in azienda  all’aperto, assieme alle persone giuste e care, con davanti il mare e dietro le terrazze vitate, le fumarole, la cantina scavata nel tufo, i palmenti non vi  nascondo che mi riconcilia con la vita”. E mentre ci divertiamo a capire Iacono mi spiega se in Franciacorta servono 400 ore per operare su un vigneto ad Ischia ne servono duemila; qui produci 50 ql di uva ad ettaro, in altre zona arrivi al doppio.

Iacono è direttore generale di “Arcipelagomuratori”, una società che narra poeticamente la viticoltura della biodiversità, come simbiosi e sapere in quattro bellissime zone vitivinicole italiane: Ischia appunto, Franciacorta, Suvereto e  Benevento, con il desiderio di essere all’interno del paesaggio nel rispetto dell’ambiente naturale. 170 ettari di vigneti, in quattro diverse aree italiane di viticoltura, dalla Lombardia alla Toscana, alla Campania. In ogni zona si produce un solo tipo di vino per sottolineare la qualità dei diversi ambienti, minimizzando l’impatto ambientale.

“A Giardini Arimei, ho conosciuto, i  palmenti che come dice Francesco Iacono” collegano passato e futuro attraverso un presente che stiamo immaginando anche in maniera visionaria: lo sappiamo. I vini vogliono essere coerenti con Ischia, termale e rigogliosa.

“Il rispetto per l’ambiente qui è sacro;  lo si percepisce dalla cura con cui viene tutelato ciò che i vecchi hanno sapientemente costruito e conservato. Giardini Arimei da uve surmature, è vino che si fa attendere e ti fa riflettere, dolce al naso e secco in bocca, nasce dalle vendemmie di tre stagioni; avvolgente e sensuale è un prodotto unico, frutto di cinque varietà di uva; biancolella e forastera, Uva Rilla, San Lunardo e Coglionara. Iacono si definisce  un viticultore errante, la  purezza della biancolella di Pietra brox, è frutto  dell’anima vulcanica, i muretti a secco sostengono le idee e i vini degli Ischitani, di un’isola che sto già cominciando ad amare…>. (eg)

Nelle foto: dall’alto il narratore del gusto Giuseppe Cristini sulla spiaggia dell’isola d’Ischia; subito sotto con la consorte durante il viaggio con lo scooter alla ricerca delle bellezze dell’isola; un branzino appena pescato; un palmento; i vigneti lambiti dal mare

 

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