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Siglato un protocollo tra Anci e Cgil-Cisl-Uil

Siglato un protocollo tra Anci e Cgil-Cisl-Uil

Siglato un protocollo tra Anci e Cgil-Cisl-UilANCONA – Anci Marche e Cgil-Cisl-Uil regionali hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per la valorizzazione del confronto territoriale sulle politiche sociali e di sviluppo.  Il protocollo riguarda  le politiche: del lavoro e dello sviluppo, territoriali e ambientali, sociali e della salute, politiche abitative, giovanili, per l’integrazione, politiche tariffarie ed Isee, fiscali e tributarie, riassetto istituzionale, riorganizzazione amministrativa e gestione associata, personale, servizi pubblici locali, esternalizzazioni, appalti, legalità.

«Molto più di un accordo formale – ha detto Maurizio Mangialardi, Presidente ANCI Marche – ma un impegno concreto che riguarda 12 punti e che lega chi guarda all’interesse dei cittadini dai rispettivi punti di osservazione e di intervento ribadendo il senso di un confronto che non è mai mancato e che oggi assume anche il carattere della formalità».

Al tavolo con il presidente dell’Associazione dei Comuni marchigiani i segretari regionali di Cgil, Roberto Ghiselli, Cisl, Stefano Mastrovincenzo e Uil, Graziano Fioretti. «Le linee guida utili ad orientare il confronto nel territorio tengono conto del contesto economico e sociale – afferma Ghiselli –  in particolare il peso che continueranno ad avere le problematiche dello sviluppo, dell’occupazione e dei redditi, in una regione come le Marche nella quale i segnali di ripresa sono più deboli che in altre parti del Paese»   «   I  ripetuti tagli ai trasferimenti delle Regioni e degli enti locali –  rilancia  Mastrovincenzo –  uniti ad imposizioni di vincoli e tetti ragionerisitici, rendono necessario uno sforzo comune per modificare una strategia che sta mettendo in discussione il ruolo delle autonomie locali per mettere in campo politiche basate sull’equità, sulla redistribuzione, sul contrasto agli sprechi, su una maggiore efficienza dei servizi e della pubblica amministrazione.

«Vi è inoltre la necessità di ridefinire gli assetti istituzionali – conclude Fioretti –  valutando in particolare la riorganizzazione delle Province, il dibattuto obbligo della gestione associata delle funzioni fondamentali nei piccoli comuni, la Delibera Amministrativa n. 124/15 del Consiglio regionale che individua la Dimensione territoriale omogenea ottimale per l’esercizio associato delle funzioni e dei servizi e la legge regionale sulle Unioni montane, nonché la legge regionale 32/14 sul “Sistema integrato dei servizi sociali”.

 

 

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