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Poste, tagli e chiusure anche nelle Marche

Poste, tagli e chiusure anche nelle Marche. Slc Cgil chiede inutilmente un incontro alla Regione

Poste, tagli e chiusure anche nelle MarcheANCONA – Poste: 10 chiusure e 23 riduzioni d’orario negli uffici postali, recapito a giorni alterni in tutta la regione. Non solo. Da considerare, anche il taglio del volo Ancona-Brescia, il declassamento del centro regionale di Ancona con più di 100 esuberi.  Ma la Regione non concede il confronto ai sindacati di categoria.

A settembre dell’anno scorso, SLC-CGIL ha chiesto – afferma Gloria Baldoni Responsabile Area Servizi SLC-CGIL Marche –, assieme agli altri sindacati di categoria, un incontro con il presidente della Regione Ceriscioli perché prendesse una posizione rispetto alla perdita di servizi nel nostro territorio rappresentato dalla chiusura di molti uffici postali, dall’introduzione del progetto di recapitare la posta a giorni alterni e dalla chiusura del Centro di Meccanizzazione Postale di Ancona, che produrrà decine di esuberi,  quando entrerà nella fase vera e propria della riorganizzazione, prevista a fine 2016.

“A tutt’oggi, non solo la Regione non ci ha convocato, ma Poste Italiane ha proceduto nei suoi intenti. Sono stati chiusi gli Uffici Postali di cui si chiedeva il mantenimento della loro esistenza, è stato soppresso il volo della posta Ancona-Brescia, che garantiva la qualità della consegna in giornata della posta, e sta avanzando la realizzazione della chiusura del Centro di Meccanizzazione Postale di Passo Varano di Ancona, che produrrà più di 100 esuberi.

“SLC-CGIL è molto preoccupata perché la richiesta di incontrare il governatore delle Marche poteva rappresentare l’unica speranza per impedire le pesanti ricadute che i tagli e le riorganizzazioni previste produrranno nelle Marche, certamente in termini di scadimento dei servizi, ma anche di posti di lavoro.

“Non è confortante avere la netta sensazione – conclude Gloria Baldoni Responsabile Area Servizi SLC-CGIL Marche – che non c’è alcuna sensibilità nei confronti del mondo del lavoro, della sua crescente precarizzazione e, soprattutto, non c’è la volontà da parte della Regione di combattere il degrado che, nel territorio, diventa sempre più visibile, sotto ogni punto di vista”.

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